Buongiorno lettori, oggi vi parliamo di un nuovo romanzo tutto da scoprire in compagnia della nostra Diamante!
Titolo: Quando piove senza nuvole
Autore: Gaia Campo
Casa editrice: Self publishing
Genere: Storie d’amore
SINOSSI
Un viaggio tra le pareti della psiche e i
vagoni di un treno trascinano due cuori in un percorso incompiuto, una poetica
caccia al tesoro tra i dipinti di Monet e le filastrocche di un cantastorie con
l'ukulele blu.
RECENSIONE
A CURA DI DIAMANTE GIORGESE
Per la prima volta mi sono trovata a leggere
un’opera quanto più possibile simile al mio primo racconto pubblicato, I limiti dell’amore, in
fatto di stile e di poetica. Quando piove
senza nuvole non è un libro comune, non si perde in descrizioni, non si
perde in dialoghi, è un’immensa distesa di emozioni, sensazioni, sentimenti e
ricordi.
Narrato da due voci, dai due protagonisti che,
grazie all’aiuto di uno Sconosciuto riescono a trovare la strada per
incontrarsi ancora, porta il lettore nell’interiorità del personaggio, nei suoi
desideri.
L’idea è sicuramente originale e, per quanto mi
riguarda, funziona, forse proprio perché mi sono ritrovata molto in questo
stile essenziale e al tempo stesso ricco di poesia, lo so, è quasi un ossimoro,
ma conduce in posti bellissimi.
Nonostante questo ci sono state cose che non mi
hanno convinta, oltre a qualche svista qua e là .
Come già detto, la storia viene narrata dai due
protagonisti, ma è difficile capire chi in quel determinato momento sta
parlando.
All’inizio ti chiedi ma è un uomo o una donna che narra?, e poi, andando avanti con la
lettura capisci, ma ad ogni capitolo torni a porti la stessa domanda, fin
quando, verso la fine, inizi a credere che i capitoli alternino le visioni dei
due, una volta lui e una volta lei.
Questa scelta, non so se voluta o casuale, rende la
lettura un po’ più difficile. Una lettura che di per sé vuole un certo impegno,
perché ogni frase nasconde più di un significato, ogni frase è lì per un motivo
e non a caso, quindi non puoi lasciarla scappare senza rifletterci su.
Lo stile che taglia quasi del tutto le descrizioni,
le contestualizzazioni, crea un po’ di iniziale confusione, il lettore è spaesato,
voglioso di sapere, curioso di conoscere, di capire come rispondere a quegli
interrogativi che gli si pongono davanti, ma non sempre la risposta arriva.
Solo alla fine la trama acquista il suo vero
significato, o così ci illude, perché non c’è certezza che quello sia il vero
finale.
Un racconto che può dare moltissimo, ma che mi ha
lasciata con un senso di insoddisfazione, perché le capacità c’erano tutte, ma
è come se non fossero state sviluppate al massimo.
Do quindi 3 stelline su 5, proprio perché ci sono
dei refusi e perché ho sentito come se mancasse qualcosa.
L’idea è ammirevole, lo stile anche, il messaggio
che si ha l’illusione di cogliere alla fine è dolcissimo, ma manca la certezza
di aver capito, manca la sensazione di aver concluso un viaggio, o di averlo
appena iniziato, ci si ritrova immobili, come in attesa di capire davvero se è
stato solo un sogno o una realtà inaspettata.
Lo consiglio a chi adora le emozioni e non le
descrizioni, a chi vuole sentire e non solo capire.
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