sabato 31 agosto 2019

Guardando... Taken - La Vendetta

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un film visto in tv qualche giorno fa.


Titolo: Taken - La Vendetta

Genere: Thriller

Sequel di "Io vi troverò"


SINOSSI

L'ex-agente della CIA Bryan Mills parte per un viaggio in famiglia a Istanbul. Parecchi mesi prima era riuscito a salvare sua figlia Kim dalle grinfie della mafia albanese, non indietreggiando davanti a niente e non esitando anche a fare dei morti. Ma adesso qualcuno reclama vendetta...


RECENSIONE
A CURA DI GIORDANA SCHIATTARELLA

Per chi non lo ha visto, consiglio ovviamente di vedere prima il primo film per poter capire il secondo.

Bryan Mills, agente della CIA, è a Istanbul con la sua famiglia quando la stessa gang che mesi prima aveva preso sua figlia riappare dal nulla minacciando tutta la sua famiglia. Ecco che Bryan si lancia all'azione, salva sua moglie grazie all'aiuto della figlia e poi cerca di pareggiare i conti con quegli uomini che gli hanno portato via tutto, ma sarà davvero possibile uscire da lì senza sacrificare un pezzo di se stesso?

L'ho trovato un thriller mozzafiato, avvincente come il primo e che ti tiene incollato allo schermo dall'inizio alla fine. 

Il personaggio del protagonista è quello, secondo me, con più carattere, come è giusto che ci si aspetti da un thriller con un poliziotto della CIA come personaggio principale. Cazzuta, passatemi il termine, è anche sua figlia, la quale non si arrende nemmeno davanti alla paura pur di salvare suo padre e sua madre, esempio che tutti noi dovremmo tenere bene a mente.

Un thriller molto bello, anche con delle scene familiari toccanti che ci ricordano come la nostra vita sia indissolubilmente legata a quella della nostra famiglia. Educativo e assolutamente da non perdere.


venerdì 30 agosto 2019

Recensione: "Diphylleia" di Elia Bonci

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi siamo qui per parlarvi di un romanzo molto particolare recensito dal nostro Paolo.


Titolo: Diphylleia

Saga: Autoconclusivo

Autore: Elia Bonci

Editore: Caravaggio Editore

Genere: young adult contemporary


SINOSSI

In una gelida notte di febbraio nella città di Duluth, nel Minnesota, Aiyana si risveglia dopo tre mesi di coma, ma non ricorda nulla. Karla, la nonna, e Ben, l’infermiere che si è preso cura di lei, rimarranno al suo fianco per aiutarla a ristabilirsi e a ripercorrere le tappe del suo passato, affinché lei possa recuperare la memoria. 
Ed è proprio nell’inseguire e rivivere un passato doloroso che riaffiora un grande amore, non accettato. Un amore che risponde al nome di Selene. 
Ma l’amore non è solo sofferenza, altrimenti l’avrebbero semplicemente chiamato dolore. Questo è il messaggio profondo che l’autore ci vuole trasmettere: anche se sembrano andare nel peggiore dei modi, in futuro le cose andranno meglio. 
Diphylleia è un libro che ci permette di vivere le varie facce dell’amore, da quello non accettato perché diverso, di Aiyana e Selene, all’amore non corrisposto e senza riserve, di Ben, fino a quello incondizionato di Karla per la nipote e quello sbagliato di un padre che non è riuscito ad affrontare le prove della vita. Ma soprattutto, Diphylleia ci dimostra che c’è sempre la possibilità di scegliere di vivere l’amore con coraggio, anche quando sembra impossibile. 


RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA

Ci sono amori che superano il destino, altri che restano impressi nella memoria di chi ama e di chi ci ha amato, ma ci sono amori così importanti da essere quasi fondamentali nella nostra vita, amori con cui dividiamo tutto e che scavano talmente a fondo dentro di noi, da lasciarsi dietro dei piccoli frammenti anche quando qualcosa di brutto arriva a toglierci il mondo, ricordi e identità inclusi.
È quello che succede ad Aiyana, ed è quello che il giovanissimo autore esordiente Elia Bonci cerca di raccontarci in questa storia, fatta di frammenti che si susseguono e ci riconducono verso il nucleo fondamentale di questo romanzo breve: l’amore tra due ragazze, quello che sfida tutto pur di sopravvivere e ricongiungere le due amanti, spezzate da una terribile vicenda il cui peso aleggia tra le pagine e ci inquieta, dal prologo fino alla fine.
Devo dire che non mi aspettavo di poter trovare così tanta carne sul fuoco, in un romanzo così breve. Abbiamo diverse tematiche affrontate più o meno con leggerezza, che  in questo caso non è sinonimo di superficialità, ma che indica la volontà dell’autore di lasciare pochi indizi e tracce su cui ogni lettore può soffermarsi a suo piacimento per riflettere e giungere alle proprie conclusioni, senza che Aiyana (o Elia al posto suo) ci racconti tutto o ci imbocchi le varie tematiche dure, una dopo l’altra.
È un gesto da apprezzare da parte di un autore così giovane, sebbene io sia convinto che un romanzo un po’ più lungo potesse soltanto giovare ad una storia così intensa e importante. Sarebbe stato meglio per approfondire delle tematiche che raramente troviamo in un romanzo per ragazzi, e che forse era davvero necessario ampliare e approfondire, soprattutto avendo visto l’incredibile capacità di Elia Bonci di raccontare una storia intera e carica in poche pagine ricche di significato. 
Va comunque bene così, fidatevi di me.
È proprio lo stile di narrazione il punto forte del romanzo, particolareggiato dalla prosa poetica di Elia Bonci, che lascia trapelare pura eleganza e raffinatezza da ogni singola parola di questa storia tormentata, senza perdersi in eccessivi vaneggiamenti o in frasi messe a caso solo per arricchire un testo già denso. Tutto scorre alla perfezione, andiamo avanti spediti lungo tutto il romanzo, saltellando di qua e di là tra passato e presente, con piccoli bocconi che ci aiutano a capire meglio, ma che ci lasciano comunque in sospeso e con la voglia di procedere, fino ad arrivare ad una conclusione dolcissima e piena di speranza.
Un piccolo parere personale, per chi potrà condividere il mio stesso gusto o pensiero (sebbene vi consigli caldamente di non lasciarvi sfuggire questo romanzo): credo fortemente che la storia sarebbe stata meglio se ampliata e approfondita, con scene in più soprattutto del passato e una caratterizzazione o un’attenzione particolare per personaggi come Ben o la nonna della protagnista, ma questa è una scelta stilistica dell’autore che rispetto in ogni caso e che non va assolutamente messa in discussione, dal momento che ci troviamo comunque di fronte ad un’opera ed una storia perfettamente completa in tutto e per tutto.
Tutto procede, dunque, e ci porta ad un finale dolce e intenso… 
Ma tra le pagine piene d’amore sincero ed eterno, si nasconde un dolore profondo che ha minacciato più volte di rovinare la vita alla giovane Aiyana: l’odio, il rancore, l’omofobia, l’incapacità di essere genitori, di accettare il prossimo e di accettarsi, di amare senza freni e di voler bene senza paure. Sono tutte tematiche che restano tra le pagine e che minacciano di darci il tormento da un momento all’altro, di balzare fuori dalla vivida immaginazione dell’autore per colpirci dritto in faccia. Non succede mai, per fortuna, o almeno non davvero, e forse anche questa è un’occasione mancata di dare il duro colpo al lettore, per lasciargli impresso qualcosa come un marchio, un taglio profondo.
Tutto sommato, tra alti e bassi e una giostra immensa di emozioni contrastanti, amore e dolore, lacrime e speranza, ci ritroviamo di fronte ad una lettura leggera ma che riesce a lasciare qualcosa anche per giorni dopo la fine della lettura. Un’opera che si legge in pochissime ore, ma che regala qualcosa e che ci spinge a riflettere, chi più e chi meno, sull’importanza di esistere e amare, di tenere i propri ricordi (ma soprattutto sé stessi) ben stretti e saldi.


giovedì 29 agosto 2019

Recensione: "Harley & Rose" di Carmen Jenner

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi vi parliamo di un nuovo romanzo edito Hope Edizioni!



Titolo: Harley & Rose

Saga: Autoconclusivo

Autore: Carmen Jenner

Genere: contemporary romance

Casa editrice: Hope Edizioni


SINOSSI

Fin da quando era una ragazzina, Rose sognava il giorno in cui Harley l’avrebbe portata in braccio oltre la soglia, in luna di miele. Ma cosa succederebbe se quello non fosse il giorno del suo matrimonio, e lei si trovasse lì solo perché Harley è stato lasciato all’altare appena qualche ora prima?
Barattata San Francisco per una vacanza in paradiso, dopo aver scambiato il bouquet da damigella per le Hawaii, Rose spera di poter uscire finalmente dalla friendzone.
Perché una volta Rose e Harley erano stati molto più che amici, ma la vita aveva preso un’altra piega. Da allora, Rose ha trascorso ogni giorno nella speranza che Harley se lo ricordasse.
Lei è sempre stata la sua migliore amica.
Lui è sempre stato suo.
Lei è innamorata di lui.
Lui… non è innamorato di lei.
Lui… sta sposando qualcun’altra.
Lui… sta nascondendo qualcosa.
Lui…be’… è complicato.


RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA

Chi mi conosce, sa che sono un lettore avido e attento, che divoro un romanzo dopo l’altro senza darmi tregua, e che adoro le storie d’amore (il mio guilty pleasure da tre anni a questa parte). Chi conosce il genere romance invece, sa bene che è saturo di storie che sembrano somigliarsi e cliché abusatissimi, di situazioni e amori che ad un lettore come me possono apparire visti e stravisti, di intrecci che cercano di portare qualche novità (riuscendoci a volte) e trame che invece non riescono a spiccare il volo, perdendosi tra i numerosi titoli che riempiono gli scaffali dei “romanzi rosa”.
Ad una prima lettura della trama, Harley & Rose sembrava avere tutte le carte in regola per rientrare alla perfezione nella categoria dei romance classici, quelli che ci accompagnano per poche ore, facendoci venire gli occhi a cuoricino e costringendo i nostri battiti ad accelerare vorticosamente, scaldandoci le guance e facendoci avvampare di tanto in tanto, guardandoci intorno per vedere se qualcuno sta sbirciando tra le pagine più bollenti che rischiano di farci collassare dall’emozione.
Ero convinto di trovare esattamente questo, nella seconda pubblicazione italiana di Carmen Jenner (già autrice del meraviglioso romanzo drammatico Verso il Frastuono del Caos, sempre per Hope Edizioni) ma sono stato piacevolmente sorpreso nel constatare di essermi sbagliato. In queste pagine ho trovato molto più di una semplice storia d’amore da sospiri e svenimenti, palpitazioni e tramrella.
Harley & Rose è la storia di un’amicizia che dura negli anni, un rapporto vissuto e combattuto, tra due persone a proprio modo fragili ma determinate ad ottenere quello che vogliono, tra le mille battaglie e difficoltà che un’amicizia secolare e un amore tormentato gli hanno piazzato davanti in più occasioni.
Rose è una ragazza che ha sofferto per amore, che ha provato ad andare avanti in più occasioni, ignorando i forti battiti del suo cuore di fronte alla presenza costante di Harley nella sua vita, il suo migliore amico da sempre e l’uomo che l’ha fatta soffrire, deludendola e tradendola in più occasioni, senza mai perderla davvero. È un personaggio coerente e diverso rispetto ad altre eroine dei romance di cui ho letto negli anni, e per questo mi è piaciuta particolarmente. Non ha mai avuto paura di lottare per le cose a cui tiene, ma allo stesso tempo non si fa scrupoli quando è il momento di agire da egoisti, com’è giusto che sia. L’ho trovata molto coerente e reale, ed è decisamente il mio personaggio preferito in tutta l’opera. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, tirando fuori la lingua quando è il momento e tirandosi indietro senza paura di chiedere scusa o ammettere quando è in torto. Non se ne trovano di personaggi così, in queste storie.
Harley è l’altra metà di questo romanzo e della coppia principale, un personaggio che all’inizio ho odiato, pur cercando di capirlo fino in fondo per poterlo giustificare e apprezzare. Lungo tutto il romanzo, principalmente narrato da Rose, sono veramente pochi i capitoli che che ci permettono di entrare meglio nella mente del ragazzo, per poter capire certi comportamenti o reazioni a determinate situazioni, ma sono proprio quelli i capitoli che ho apprezzato di più e che hanno aggiunto una certa tensione a tutta l’opera. Harley ha un segreto, uno davvero pesante che gli cambierà la vita, e che farà soffrire dannatamente l’unica persona che abbia mai amato davvero, oltre che chiunque gli sia caro. Questo me lo ha fatto rivalutare parecchio, amando entrambi i protagonisti prima di voltare la pagina verso l’ultimo capitolo.
La narrazione procede spedita, alternando i capitoli tra passato e presente, così da farci vivere a 360 gradi il rapporto tormentato e difficile dei due amici. Sono proprio le scene del passato il punto più forte e interessante della storia, a mio avviso, poiché la nascita dell’amore di Harley e Rose è davvero dolcissima, così come l’evoluzione dei loro personaggi e del loro rapporto lungo tutta l’opera è curiosa e particolare. Ho divorato queste pagine in due pomeriggi, e non riuscivo a staccarmene, merito anche della prosa spedita e immediata di Carmen Jenner, che non ha reso affatto difficile seguire lo svolgersi della storia.
Il risvolto di trama ad un certo punto vi farà restare a bocca aperta, e da quel momento in poi non uscirete vivi da questa lettura, asciugandovi gli occhi un paio di volte e sospirando forse un po’ troppo, per allentare la tensione e scacciare via l’ansia, mentre andate dritti sparati verso il finale.
Girata l’ultima pagina, mi sono reso conto che questa storia mi è rimasta dentro, sia per i suoi personaggi che per le vicende finali che li hanno fortemente stravolti e cambiati, riuscendo a imprimerli dentro al petto.
Terrò assolutamente d’occhio l’autrice, perché credo che abbia del talento da vendere e un’abilità unica nel trasmettere le emozioni più forti, come il dolore e la tristezza, il rimpianto e la paura, la preoccupazione, la delusione… Così come l’amore eterno e immensamente forte di “Wendy” verso il suo “Peter” (chi leggerà il romanzo capirà).


domenica 25 agosto 2019

Recensione: "un intero attimo di beatitudine" di Chiara Parenti

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori e benvenuti sul nostro blog!



Titolo: Un intero attimo di beatitudine

Autrice: Chiara Parenti

Casa esitrice: DeA Planeta

Genere: Romanzo rosa




SINOSSI


Lui era alla ricerca di qualcosa. Lei aveva bisogno di essere trovata.


Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l’innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n’è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l’inferno, l’estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l’amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall’armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui. Dalla penna di un’autrice straordinaria, una storia romantica e indimenticabile sull’amore e sulle seconde possibilità. Quelle che la vita ci regala, sempre e comunque.


A diciotto anni, l’amore può cambiare tutto.

In un solo, indimenticabile istante.




RECENSIONE
A CURA DI DIAMANTE GIORGESE



Arianna, come specificato nella trama, di sicuro non è la solita protagonista che passa inosservata, timida, e questo suo carattere deciso e ben definito mi è piaciuto molto. Nonostante questo anche lei nasconde fragilità e incertezze che si sono annidate nel suo cuore ormai da anni. L’incontro con Daniel avviene in un momento speciale, in un momento di svolta per la sua vita e rappresenta l’inizio di una nuova era. Ho amato la storia, questo è tutto ciò che ho da dire, commovente, toccante, piena di frasi che mi hanno colpita e spesso rattristata. Ci sono stati momenti davvero dolcissimi che mi hanno scaldato il cuore. Era da tanto che non leggevo una storia così bella, nel verso senso della parola.

L’unica nota stonata di tutta questa meraviglia è stato il finale, non lo condivido e non comprendo a pieno la scelta dell’autrice, non perché io ami i lieto fine o le storie che lasciano l’amaro in bocca, tutt’altro, non ho preferenze di nessun tipo, ma apprezzo quando la storia si conclude in maniera realistica. Perché tutto il libro è stato molto realistico, vero, proprio per questo non riesco a capire la scelta dell’autrice.

Detto questo, non riesco a fare a meno di ripensare a tutte le emozioni che ho provato durante la lettura durata davvero pochi giorni, quindi il mio voto non può che essere quattro stelline su cinque.

Quattro e non cinque proprio per il finale che, nella sua originalità, mi è sembrato quasi scontato, so che probabilmente chi non ha letto il libro non capirà questa affermazione, ma non voglio fare spoiler, se lo leggerete, e vi consiglio davvero di farlo, spero potrete capirmi.

È una storia che si fa amare, che insegna ad amare, a vedere, a vivere e a sentire.

È una storia che insegna la bellezza, a riconoscerla, ad apprezzarla, a sentirsi parte di un mondo che fin troppo spesso sembra crudele, ma che ancor più spesso dimostra la sua forza e il suo fascino. Insegna a non arrendersi, a guardare oltre, a guardare dentro, e dopo aver guardato insegna a vedere, a vedere davvero ciò che conta, ciò che resta per sempre.

Perché ci sono attimi eterni, che restano in eterno, anche se sono solo attimi e durano un istante, sono interi attimi di beatitudine e ti cambiano fin dentro l’anima. Credo di aver detto tutto.

Guardando... Descendants (1, 2 e 3)

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori e amanti delle serie tv, oggi parliamo di un film (anzi, tre film, considerando anche i seguiti) che mi ha riportata indietro nel tempo alla mia infanzia e che mi ha portato nostalgia.


Titolo: Descendants

Produttore: Disney

Genere: Teen Fantasy

NB: Il terzo film uscirà in Italia ad ottobre 2019, nel frattempo è possibile guardarlo in lingua originale (inglese) in streaming su siti come FMovie


SINOSSI

A seguito del matrimonio fra la regina Belle e il re Bestia, i regni delle fiabe vengono unificati negli Stati Uniti di Auradon, mentre i cattivi e i loro seguaci vengono imprigionati sulla cosiddetta Isola degli Sperduti con una barriera magica che impedisce loro la fuga e l'uso della magia.
Vent'anni dopo Ben, il figlio dei due sovrani, si accinge a salire al trono come nuovo re ed il suo primo editto è quello di invitare i figli di alcuni prigionieri dell'Isola degli Sperduti (nello specifico Carlos, figlio di Crudelia de Mon, Jay, figlio di Jafar, Evie, figlia della Regina Cattiva e Mal, figlia di Malefica) a frequentare la prestigiosa accademia Auradon Prep, diretta dalla Fata Smemorina. I quattro figli dei cattivi accettano, ma con la missione di recuperare la bacchetta della fata per liberare i loro genitori dalla barriera.
Arrivati nella scuola i quattro ragazzi fanno la conoscenza di Ben e della sua ragazza Audrey (figlia di Aurora e del Principe Filippo) di Doug (figlio di Cucciolo), della direttrice Smemorina e di sua figlia Jane. Dopo un fallito tentativo di rubare la bacchetta (esposta insieme ad altri artefatti al museo del regno) i quattro decidono di elaborare un nuovo piano, cominciando nel frattempo a frequentare le lezioni.
Jay è presto reclutato per il torneo della squadra, a causa della sua idoneità fisica naturale. Carlos fa amicizia con il cane Rudy, sconfiggendo così la sua paura, mentre Evie eccelle accademicamente (utilizzando le informazioni fornite dallo specchio magico della madre) e si infatua di Chad (figlio di Cenerentola e del Principe Azzurro). Inoltre, scoprirà grazie a Doug che la Fata Smemorina incoronerà Ben con la sua bacchetta. Mal decide prima di provare a manipolare Jane, ma poi decide di far innamorare Ben di sé usando un filtro d'amore, in modo da fidanzarsi con lui e convincerlo a farla sedere in prima fila alla sua incoronazione. Il piano ha successo, e Ben si fidanza con Mal rompendo con Audrey, la quale per ripicca si fidanza con Chad, mentre Evie comincia a legarsi con Doug.
I legami formati diventano la causa di attriti fra i quattro ragazzi ed i loro genitori, ma dopo che la regina Leah (nonna di Audrey) rimprovera a Ben l'aver portato ad Auradon la figlia di Malefica, Mal decide comunque di portare a termine la missione rubando la bacchetta il giorno dell'incoronazione di Ben. Poco prima della cerimonia, Mal annulla il suo incantesimo sul futuro re (ritenendo che sarebbe stato inutile e crudele tenerlo innamorato dopo aver conquistato il regno), ma Ben ammette di saper già dell'incantesimo d'amore (spezzato durante la nuotata nel lago incantato durante il loro primo appuntamento).
Durante la benedizione Jane strappa la bacchetta dalle mani della madre, ma, incapace di controllarne il potere, la ragazza spezza accidentalmente la barriera dell'Isola degli Sperduti, prima di essere fermata da Mal che, però (spinta da Ben), all'ultimo decide di ridare la bacchetta alla sua proprietaria, ma viene però interrotta dalla madre Malefica. La strega ordina alla figlia di darle la bacchetta, ma Mal rifiuta. Malefica riesce lo stesso ad impossessarsene immobilizzando Ben, Smemorina e gli invitati (meno Mal ed i suoi amici) e poi trasformandosi in un drago per punire la figlia ed i suoi compagni, ma i quattro ragazzi uniscono la bontà che hanno scoperto esistere nei loro cuori, trasformando la strega in una piccola lucertola (Smemorina spiegherà poi alla giovane che le dimensioni di Malefica sono equivalenti alla quantità di amore che essa prova per la figlia), per liberare Ben e gli altri e festeggiare l'incoronazione del giovane re.


RECENSIONE
A CURA DI GIORDANA SCHIATTARELLA

Vi ho lasciato la sinossi completa qui sopra, così che non c'è bisogno di riassumervi la trama.

Vi dirò la verità: il primo film di Descendants lo avevo visto qualche anno fa, quando uscì, su Disney Channel, e mi piacque parecchio, solo che nel frattempo sono cresciuta e pian piano ho abbandonato la Disney al suo destino (anche perché, diciamoci la verità, dove sono finite le serie belle? Hannah Montana, Zack e Cody, Buona fortuna Charlie… quella era la Disney, non quella di oggi). L'ho ripreso quest'anno e ho deciso di guardare anche i seguiti solo in seguito alla scomparsa di Cameron Boyce perché, chi come me è cresciuto con la Disney, è sicuramente cresciuto con il piccolo Luke di Jessie. Vi confesso che Cameron Boyce è stato la mia prima crush e, da allora, ha sempre avuto un posticino speciale nel mio cuore. Non mi sono mai ripresa appieno dalla notizia della sua scomparsa e ogni volta che lo vedo su internet, sui social, in Jessie o in qualche film, comincio a piangere a dirotto. Ho guardato Descendants perché volevo capire com'era diventato il Cameron di vent'anni che ancora non conoscevo e mi sono resa conto che ha mantenuto il suo sorriso, la sua ironia, la sua voglia di vivere sempre alta nel tempo.

Il personaggio di Cameron è il figlio di Crudelia De Mon, ben costruito, un po' stupido, a tratti tonto, ma che porta quell'allegria e quello spirito divertente che solo un'anima come Cam avrebbe saputo interpretare così bene. Adoro come cambia la sua visione sui cani, dapprima ne è spaventato a causa dei racconti macabri della madre, poi scopre che i cani sono fantastici e che non si deve aver paura di loro, anzi, bisogna amarli come se fossero bambini nostri.

Ben costruti sono stati anche i personaggi rappresentati da Dove Cameron, Sofia Carson e Bobo Stewart.

Dove nei panni della figlia di Malefica è a dir poco spettacolare. Protagonista indiscussa dei tre film, non si fa mettere mai piedi in testa e cerca di capire da sola cosa vuole davvero: essere buona o cattiva? Quale vita vuole davvero vivere?

Al suo fianco c'è sempre Evie, la figlia della regina cattiva di Biancaneve, che ben presto diventa la migliore amica di Mal. Insieme nell'arco dei tre film tenteranno di sconfiggere più volte i pregiudizi e riuscire a far coesistere bene e male. Ci riusciranno?

Infine il figlio di Jafar, interpretato da Bobo… lui è stato quello che mi ha lasciato di meno, uno di quei personaggi che ai fini della trama sono inutili e che, per come la vedo io, potrebbero benissimo non esistere.

Ho amato anche i riferimenti alle fiabe Disney, come la fata smemorina che ricorda la carrozza fatta per Cenerentola: un momento davvero commovente.

Nel complesso è un bel film, uno di quelli che si divorano, che riguarderesti mille e mille volte ancora. Io attendo il terzo film di Descendants in Italia per poterlo vedere anche nella nostra lingua e piangere di nuovo durante quel finale mozzafiato, perché sì… chi non piange durante quel finale è un insensibile dal cuore di pietra.

sabato 24 agosto 2019

Recensione: "Tienimi addosso come un tatuaggio" di Erika Sole

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di una recente collaborazione che è stata apprezzata.


Titolo: Tienimi addosso come un tatuaggio

Autrice: Erika Sole

Genere: Romance

Casa editrice: Self Published


SINOSSI

La vita di Camille Stanford è vuota. Niente per lei ha senso.
Camille ha la strana abitudine di sentirsi piccola, schiacciata dal mondo. Un piccolo corpo esile ricoperto di tatuaggi. La storia della sua vita raccontata passo dopo passo sulla sua pelle, dietro disegni e scritte fatte con l'inchiostro. Quella storia che non conosce nemmeno lei, quella storia che non sa come è iniziata e che, soprattutto, non sa come finirà.



RECENSIONE
A CURA DI GIORDANA SCHIATTARELLA

Devo dire che quando ho cominciato a leggere il romanzo ero un po' scettica… il problema con i romance è sempre uno solo, capire quando sono originali quanto basta da colpirti e quando invece sono così pieni di cliché che o li ami per il "trash" che portano oppure non riescono proprio a piacerti.

Avevo catalogato questo romanzo come uno un po' cliché, con tante cose che secondo me non permettevano al libro di spiccare, poi andando avanti nella lettura ho capito che mi stavo sbagliando perché anche se si, purtroppo devo ammetterlo, la storia non spicca in originalità, comunque lo stile dell'autrice è piacevole e coinvolgente e riesce a trascinarti nei meandri più nascosti della storia di Camille e Blake.

Camille non ha mai avuto tanto nella vita fino al momento in cui incontra occasionalmente Blake nel locale scadente in cui lavora. Da questo momento in poi il ragazzo continuerà a cercarla per darle la prospettiva di un futuro migliore e perché, non neghiamolo, in fondo è attratto da lei. Il problema è che quando lei decide finalmente di fidarsi e lasciarsi andare ai sentimenti, ecco che arriva la spada di Damocle dritta sulla sua schiena a farle dubitare di ogni sua certezza non solo riguardo Blake, ma anche riguardo la sua famiglia e il suo passato. Cosa fare adesso? Tornare sui propri passi? Continuare ad amare Blake nonostante le verità nascoste?

Il personaggio di Camille è, a mio avviso, molto complesso. Da un lato molto forte, capace di qualsiasi cosa pur di raggiungere i propri obiettivi; dall'altro mostra ogni tanto segni di debolezza, arranca verso il voler essere qualcosa di più non solo per lei ma anche per poter amare in modo diverso. Ho apprezzato questa caratterizzazione perché ha reso il suo personaggio molto iconico e reale, veritiero.

Blake può sembra il classico bad boy di turno, attratto da una ragazza vista per puro caso e una sola volta in un bar, ma dietro di sé cela tanto che merita di essere scoperto, un famiglia stramba e per niente di aiuto, anzi, spesso solo di intralcio.

Secondo me il romanzo manca di descrizioni, ho fatto un po' di fatica a immaginare gli ambienti narrati, ma il tutto è compensato dallo stile dell'autrice che riesce a travolgerti con le sensazioni e a farti dimenticare del resto.

Consiglio il romanzo a chi vuole affrontare una letture leggera ma ricca di colpi di scena!


venerdì 23 agosto 2019

Recensione: "Un grosso bellissimo sbaglio" di Roberta Schettino

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi siamo qui per una nuova recensione a cura di Diamante Giorgese.


Titolo: Un grosso bellissimo sbaglio


Autrice: Bonnie Garithon


Casa editrice: StreeLib


Genere: Romanzo rosa



SINOSSI


Savannah ha passato un'estate intera a fare sacrifici per permettersi di trasferirsi a San Diego dopo il diploma. Ed ora eccola lì, dopo quattro anni, vive nella città che ha sempre sognato, ha un appartamento tutto suo e una migliore amica Kate. Ma non tutto è andato come credeva, in quattro anni purtroppo non è riuscita a realizzare il suo sogno più grande... quello di aprire un ristorante tutto suo. E quando i suoi risparmi hanno iniziato a finire l'unica cosa che l'ha aiutata a risollevarsi è stato il suo lavoro da cameriera nel più grande hotel della catena Queen. Dove al suo interno vive la famiglia, Queen, nonché proprietari dell'impero. E sarà proprio uno di essi ad avere un incontro particolarmente ravvicinato con Savannah... Logan. Logan Queen, è uno degli scapoli d'oro più ambiti dalle single della California. Bello, ricco, di buona famiglia... ma abbastanza ribelle per gli schemi rigidi, che da tutta una vita sua madre cerca di imporgli. Ma qualcosa ultimamente sembra aver portato Logan leggermente all'interno di essi, Paola, sua futura moglie. Lei è l'unica donna che secondo la signora Queen, sia stata capace di far tornare Il figlio sulla retta via, ma pur trovando del tempo per il lavoro e la responsabilità di un nome importante, Logan non rinuncia al divertimento e alle notti folli con Mike, il suo migliore amico. Ed è proprio durante una di esse che il destino fa in modo che Savannah e Logan si incontrino, e passino una notte di passione insieme. Ma oltre ad essere dalla nostra parte, il destino molto spesso ci può giocare anche dei brutti scherzi, causando una situazione e un grosso bellissimo sbaglio che metterà in seria crisi e difficoltà i due protagonisti e le persone a loro vicine.


RECENSIONE
A CURA DI DIAMANTE GIORGESE


Ho finito il libro in poco tempo, nonostante tutto, perché ero davvero curiosa di sapere come sarebbe andato a finire, ma, purtroppo, non in senso positivo questa volta.
La storia, ai miei occhi, è risultata forzata sotto diversi punti di vista, il primo è sicuramente l’incontro tra i due protagonisti. Un incontro surreale, in cui l’attimo prima sono a salutarsi e l’attimo dopo hanno intrapreso un viaggio in macchina per raggiungere la camera di un hotel, quasi meccanicamente, come se fossero obbligati a farlo. La seconda nota stonata è stata il cambiamento subito da Logan senza un motivo ben preciso, un Logan che non ricorda neanche il volto di Savannah dopo quella notte di passione, ma che dopo qualche capitolo si dice innamorato di lei fin dal primo istante che l’ha vista. Insomma, ho trovato troppe cadute lungo la trama, troppi dettagli che mi hanno fatto storcere il naso.
La storia potrebbe anche essere carina, ma è stata sviluppata e scritta male, perché purtroppo sono presenti anche sviste ed errori grammaticali.
Non posso che invitare l’autrice a revisionare il tutto, o ad affidare il proprio racconto a qualcuno che lo faccia per lei, perché come ho già detto, l’idea di base potrebbe essere molto carina.
Gli elementi ci sarebbero tutti, il cattivo ragazzo, la ragazza in cerca della propria strada, la famiglia ricca di lui e quella semplice di lei, che si ritrovano coinvolti in una sorpresa che la vita ha voluto regalare in quell’attimo di distrazione.
In ogni caso è un libro che non mi ha convinta, uno di quelli che non rileggerei, quindi non riesco a dare più di due stelline, ne darei una, ma come ho già detto, apprezzo l’idea di fondo che ho trovato anche originale, ma aimè mal sviluppata.
A chi lo consiglierei? A chi ama le storie d’amore senza troppe pretese, a chi vuole godersi un attimo di semplice dolcezza senza guardare troppo alla forma. 


mercoledì 21 agosto 2019

Recensione: "Carry On" di Rainbow Rowell

10:00 0 Comments
Buongiorno lettori, oggi recensione di una delle mie ultime letture.


Titolo: Carry On

Autrice: Rainbow Rowell

Genere: Fantasy

Casa editrice: Piemme Edizioni


SINOSSI

Simon Snow è il peggior prescelto di sempre. Questo è ciò che sostiene Baz, il suo compagno di stanza. Baz potrà anche essere un vampiro e un nemico, ma ha probabilmente ragione. Per la maggior parte del tempo infatti Simon non sa far funzionare la sua bacchetta, oppure non sa controllare il suo inestinguibile potere mandando tutto a fuoco. Il suo mentore lo evita, la sua ragazza lo ha lasciato, e un mostro con la sua faccia si aggira per Watford, la scuola di magia in cui frequentano l'ultimo anno. Allora perché Baz non riesce a fare a meno di stargli sempre intorno?


RECENSIONE
A CURA DI GIORDANA SCHIATTARELLA

Chi ha già letto Fangirl, della stessa autrice, conoscerà già più o meno il personaggio di Simon che si intravede in quel libro come personaggio di una storia nella storia. La Rowell ha deciso di dargli maggiore spazio in un libro che potesse raccontare solo le sue avventure e quindi eccolo qui, protagonista di Carry On.

Simon è all'ultimo anno al college di magia, qui ritrova Agatha, la sua ragazza, Penny, sua amica, e poi spera di ritrovare Baz, suo compagno di stanza, che però sembra scomparso nel nulla. L'obiettivo di Simon è sconfiggere le forze oscure che minacciano il suo mondo, conosciute con il nome di Tedio, anche grazie all'aiuto dell'Arcimago, mago potente e preside della scuola. La strada per il bene è lontana, ma se si è circondati dagli amici giusti tutto è possibile? E vi dico che quando scoprirete chi è il Tedio, resterete a bocca aperta.

Simon è un personaggio molto complesso, insicuro di se stesso cerca continuamente conferma nell'opinione dei suoi amici, tenta di trovare Baz per quasi metà libro, convinto che gli sia accaduto qualcosa di male, ma è davvero così? La sua storia d'amore con Baz, una volta trovato, è ciò che ho adorato di più. Simon all'inizio sta con Agatha, non sa di essere gay e se lo sa non lo dà a vedere, poi però capisce che non può fare nulla davanti all'amore per Baz.

Agatha invece l'ho trovata super antipatica, non accetta inizialmente l'omosessualità di Simon e rende un qualcosa di estremamente semplice come super complicato. Persevera per avere Simon quando non può averlo e nel frattempo continua a chiedere di Baz… un controsenso, non trovate?

Ho apprezzato molto il personaggio dell'Arcimago, vicino a Simon fino alla fine. La decisione che ha preso l'autrice riguardo il suo personaggio mi ha stretto il cuore, ma pensandoci bene era giusto così.

Più di tutti ho amato la scelta che l'autrice ha fatto per il Tedio, ha reso un qualcosa di banale qualcosa di stratosferico.

Ovviamente vi sto elencando tutti i pro, ma questo libro ha anche dei contro. Ad esempio non mi è piaciuto lo stile della Rowell (premetto che non ho letto Fangirl, ma lo farò), non mi è piaciuta la prima persona e l'alternanza di tutti quei pov di cui, secondo me, si è fatto abuso. Ci tengo a specificare che generalmente leggo la prima persona senza problemi, ma è il modo in cui è stata utilizzata che non mi è piaciuto, troppo semplice, troppo banale, poche descrizioni. Non è così che immagino un fantasy fato bene.

A parte questo, però, la storia in sé è carina e secondo me merita una chance.