venerdì 27 novembre 2020

Recensione: "Bacio di fuoco" di Ilaria Varese

09:00 0 Comments

 


Titolo: Bacio di fuoco
Winter Fe' Saga #2
Autrice: Ilaria Varese
Genere: Paranormal Romance
Casa editrice: La Corte Editore


Sono trascorsi due mesi da quando Nicholas ha attaccato il branco di Bristol in Tennessee, lasciando dietro di sé una scia di terrore e morte. Per salvarsi, Gwen e Chase sono fuggiti a Los Angeles dove hanno trovato un rifugio sicuro dallo zio Dom. Ricominciare a vivere però non è affatto facile e la mente di entrambi sembra essere occupata da un solo pensiero: la vendetta. Intanto Christian Arden, il potente Alfa di L.A., si mostra molto interessato alla giovane ragazza dai capelli color della luna: fa di tutto per riuscire a incontrarla e conoscerla, tenta di avvicinarla con ogni mezzo, spinto da un’attrazione misteriosa nei suoi confronti. È ormai fine febbraio e c'è un matrimonio alle porte a villa Arden: l'occasione perfetta. Nonostante Gwen non sia dell’umore di partecipare a una festa, si lascia persuadere dal fratello e dallo zio ad andare con loro. La sua speranza è che, presentandosi all'evento, l’Alfa smetta di farle pressioni e la lasci in pace, ma le cose prenderanno una piega completamente diversa. E proprio nel momento in cui la vita sembra tornare a sorriderle, Gwen riceve una telefonata inattesa che la rispedirà dritta sull'orlo del baratro. Ma stavolta non ci sarà nessuno a proteggerla. Stavolta dovrà affrontare le tenebre completamente da sola.

Buongiorno lettori, come sempre ringrazio innanzitutto Ilaria Varese per la possibilità che mi ha dato di leggere il suo meraviglioso Bacio di Fuoco e, ovviamente, La Corte Editore per l'invio super apprezzato della copia digitale.

Dopo Luna d'inverno, libro che io ho amato alla follia e che si è guadagnato tutte le mie 4 stelline, non vedevo l'ora di poter mettere le mani su questo secondo volume della Winter Fe' Saga e sono felicissima, anche se con mesi di ritardo, di esserci riuscita.

Ci ritroviamo ancora una volta catapultati nel mondo di Gwenfyr, questa volta però l'ambientazione principale non sarà il Tennessee, bensì la California. Ebbene sì, la nostra mancata licantropa e suo fratello Chase, in seguito alla disgrazia che ha colpito le loro terre quando Nicholas a deciso di prenderne il controllo, sono stati costretti a spostarsi in un branco più grande e più potente, che possa proteggerli nel mentre che loro capiscano come poter tornare a casa loro e liberare il loro branco dall'influenza del nostro cattivo. A Los Angeles, però, le cose sono più complicate di quello che sembrano.

Chase sembra essere completamente diverso, ha perso il suo lato protettivo nei confronti della sorella e a tratti sembra quasi che la sorte di Gwen non rientri nemmeno più nei suoi "problemi" fondamentali. Non nego che a volte gli avrei riempito la faccia di schiaffi, ma visto che davanti ci aspettano ancora molti volumi, spero che il nostro amato fratellone si dia una risvegliata.

Gwen, paradossalmente, rispetto al fratello è stata molto più matura nell'affrontare le cose, non basandosi solo sull'istinto ma anche sulla razionalità. Ci sono, però, un paio di suoi comportamenti che mi hanno fatto storcere il naso. In alcune situazioni, che non rivelerò per non fare spoiler, io sarei stata con il telefono in mano dalla mattina alla sera pur di salvare il salvabile, invece a lei sembra quasi non importare della sorte delle persone che lei ama. So, ovviamente, che così non è, ma questo è quello che è trasparso dalle righe in cui si parlava di determinati episodi. Sono sicura che l'autrice abbia compreso il mio punto di vista, nonostante io abbia cercato di spiegarlo in modo enigmatico per non fare spoiler importanti.

Tra i nuovi personaggi che appaiono in questo secondo libro abbiamo gli Arden, in particolare Margaret, Nym del branco di Los Angeles, e Christian, suo figlio, nonché Alpha del branco, diventato tale in seguito alla morte del padre Philip.

Christian ha appena trentun'anni, eppure è già Alpha di uno dei branchi più grandi che esistano, con due beta che non sono esattamente il ritratto della fedeltà, e un terzo beta, Cameron, che invece mi ha fatto spaccare dal ridere dall'inizio alla fine. Ma torniamo a Christian. Arden sta cercando una donna da mettere a capo del branco, facendola diventare Nym, sposandola, eppure nessuna delle candidate lo convince appieno. Poi, però, arriva Gwen e tra loro scatta qualcosa. Se Gwen non fosse soltanto una licantropa con una trasformazione mancata? Se lei fosse qualcosa di più? Se invece, dentro di sé, avesse talmente tanto potere da non sapere come farlo uscire? Christian indaga su di lei, cercando di aiutarla in questa cosa per lei troppo grande, ma ovviamente finisce per innamorarsene. E Gwen? Riuscirà ad abbassare le sue difese e a lasciarsi andare a Christian?

Ho amato da morire ogni secondo di questo libro, ogni scena, ogni personaggio, persino Eric, il fratello di Christian, che nonostante esca solo in un paio di capitoli ha subito conquistato il mio cuore.

Los Angeles, poi, è un posto fantastico in cui ambientare storie. Mi è arrivata tutta la potenza della magia americana, capitolo dopo capitolo. Sentivo lo scrosciare delle onde del mare, vedevo i gabbiani volare sopra villa Arden e mi sono divertita con Chris e Gwen al parco divertimenti e al bar a giocare a Sudoku.

Il motivo per cui ho dato quattro stelle, esattamente come al primo volume della saga, è che, secondo me, i due volumi si sono bilanciati. Nel primo c'è stato molto più paranormal e molto meno romance, qui invece abbiamo molto più romance e meno paranormal, tranne nelle scene finali dove l'azione è alle stelle.

Ho pianto persino, in un paio di scene, e in particolare in una riguardante Dave, ex di Gwen che è stato trasformato in licantropo, e Nicolas. Sono sicura che chi ha letto il libro ha compreso a quale scena mi stia riferendo.

E ancora adesso, dopo due giorni da quando ho chiuso il libro, non riesco a smettere di pensarci e a chiedermi chi sia quel lupo che Gwenfyr ha sognato durante la notte. Le stava chiedendo aiuto? La stava implorando di seguirla? Era il nemico? E se fosse la sua stessa bestia?

Troppe domande senza risposta, ma per fortuna non dovremo attendere molto, perché il terzo volume della saga, Croce d'argento, uscirà il 10 dicembre! Ed io, devo ammetterlo, sono pronta, ma anche no.





mercoledì 25 novembre 2020

Blogtour: I personaggi de "Gli inganni di Locke Lamora"

12:16 0 Comments

 


Titolo: Gli inganni di Locke Lamora 

Autore: Scott Lynch 

Editore: Mondadori 

Pubblicazione:1/12/2020 

Pagine:612 

Prezzo:18,00€ 

Aloha readers! Come state? Spero bene! Ieri è iniziato il blog tour di questo bellissimo primo  volume della Gentlemen Bastard Sequence, con la presentazione del libro e dell'autore, invece  oggi è il mio turno con questa fantastica tappa, dove vi presento i personaggi principali!




Le vicende di questi ladri, conosciuti con il nome di Bastardi Galantuomini, si svolgono in una città chiamata Camorr, che ricorda molto la Venezia dei secoli scorsi, formata da diverse strade, viuzze ed edifici, tra cui anche il tempio di Perelandro, dove iniziò tutto. 

È infatti in questo luogo che le vite dei protagonisti si intrecceranno, e daranno vita a moltissime avventure che intratterranno i Bastardi Galantuomini nelle loro giornate di divertimento. Qui i giovani ragazzi si conosceranno meglio, diventando così da semplici amici a grandi fratelli . Questa unione è dovuta a Catena, detto anche Senzocchi, un sacerdote dei ladri e un ladro sacerdote. 

Egli reclutò questi bambini orfani per poi insegnare loro le buone maniere attraverso l'arte del rubare.



Primo tra tutti i Galantuomini troviamo Locke Lamora, orfano di madre e il padre invece mai conosciuto. Egli porta il furto nell'anima, infatti fin da piccolo non sapendo come sopravvivere iniziò a rubare, diventando così un passatempo che lo portò ad essere sempre più bravo e abile in ciò che faceva. Migliorò le sue capacità, evitando anche i casini e le conseguenze negative dopo i suoi colpi, come quando a 6 anni incendiò indirettamente un edificio. 

All'età di 28 è a capo di questo gruppo, che ormai cresciuti e maturati fanno sempre colpi più grandi portando a casa un gran malloppo ogni volta. 

Egli ha una carnagione un po' chiara, infatti sembrerebbe un nativo di Therin, e in più ha una faccia non troppo particolare o appariscente per essere notato troppo... perfetto per il lavoro che svolge. È di bassa statura, con capelli castani, occhi grigi ed è molto magro, se non troppo. È un uomo dalla doppia faccia, non ci si può fidare di lui, riesce ad impersonare moltissime persone senza problemi e in poco tempo, ma è proprio grazie a questa sua capacità che i colpi dei Bastardi Galantuomini vanno a buon fine. 

Molto presente nella storia sono anche i momenti no, dove si vede l'aspetto umano di Locke, dove piange, si sente distrutto o senza forze e questo mi ha avvicinato molto al protagonista, facendolo sembrare più reale. 

Una cosa che ho apprezzato di Locke è la sua intelligenza e l'ingegnosità, che sfrutta al meglio per i colpi, mettendo alla prova non solo gli altri membri, ma anche le sue capacità. Infatti più volte nel corso della storia ribadisce che i suoi piani nascono dal nulla, da eventi poco significanti della quotidianità e da dettagli superflui, che gli danno quella giusta ispirazione per derubare i più ricchi.



Poi troviamo Jean Tannen, un giovane uomo di 27 anni, che vide i suoi genitori e i suoi gatti morire in un incendio. Egli viene da una famiglia di commercianti, infatti quando entrò a far parte dei Bastardi Galantuomini era già molto istruito, soprattutto nella matematica. Prima di diventare un ladro era un bambino che viveva nell'onestà, senza rubare ed approfittarsi dell'ingenuità dei nobili. Il primo incontro con Locke non fu dei migliori, infatti il loro rapporto era come cane e gatto, non si sopportavano, ma poi migliorò diventando così migliori amici. 

È caratterizzato dalla sua sensibilità, che lo accompagna fin da piccino, come quando la prima notte che dormì sotto il tetto del tempio di Perelandro pianse senza chiudere occhio. È un ragazzo un po' in carne, con la pelle olivastra e gli occhi e i cappelli neri color pece. È il combattente del gruppo, quello con più esperienza dal punto di vista combattivo che coltiva attraverso la sua rabbia e porta due asce gemelle sotto i vestiti dietro la schiena per combattere nei momenti più critici. 

Farebbe di tutto per i suoi fratelli, infatti come vediamo nel corso della storia, più volte cerca di proteggere e aiutare gli altri membri, soprattutto Locke che si mette spesso nei guai. È un personaggio che ho adorato per la sua vulnerabilità, che riesce a tramettere anche al lettore, che non nasconde per paura di essere giudicato, perché così è e così rimane. Ma oltre ad essere un umano sensibile, è anche divertente, attento e molto razionale rispetto al resto del gruppo. La sua razionalità spesso però è soppressa dai diversi piani impulsivi che nascono nella testa di Locke... proprio due migliori amici diversi in tutto e per tutto!



Ora invece ci focalizziamo sui gemelli Calo e Galdo Sanza, i primi membri di questo gruppo di ladri. Sono identici in tutto, dall'aspetto al modo di fare, e sono dei giovani adulti pieni di umorismo e allegria. Essi sono dei geni nel barare durante i giochi d'azzardo e proprio per questo motivo sono portatori di molte risse e amano divertirsi. 

Fin da bambini essi prendono atto dell'essere identici e sfruttano questa caratteristica a loro favore, scambiandosi più volte l'identità. Essi hanno l'abitudine di terminare le frasi l'uno dell'altro e spesso parlano insieme. 

Anche loro come Locke non combattono molto, ma si affidano soprattutto a Jean, che è più preparato e sa come affrontare i nemici. 

Sono gli unici ragazzi della banda che fumano. Hanno entrambi la pelle olivastra come Jean, con capelli e occhi neri. Sono molto legati al resto del gruppo, e anche se inizialmente erano molto diffidenti di Locke, poi impararono a conoscerlo e a fidarsi di lui, diventando la mente dei colpi. Questi sono diventati i miei personaggi preferiti del libro! Con la battuta pronta, pieni di umorismo e ilarità che migliorano la giornata, pronti per l'avventura e per qualsiasi piano. Sono quel duo di fratelli che tutti vorrebbero come amici, per avere sempre il sorriso in faccia e affrontare quelle giornate noiose di pioggia...



E per finire abbiamo Cimice, un ragazzo di 12 anni, nonché il membro più piccolo del gruppo che entrò a far parte dei Bastardi Galantuomini dopo la scomparsa di Catena. 

Proviene da un distretto di Camorr che prende il nome di Calderone, un luogo abbastanza burbero, e a differenza degli altri membri non è orfano. 

Egli è sempre trattato da apprendista dai suoi compagni, i quali si divertono a farlo sgambettare di qua e di là solo perché è il più giovane, ma in realtà lo considerano già un membro effettivo di questa banda. 

È un ladro molto impulsivo, e non pensa alle conseguenze di ciò che fa, ha coraggio da vendere e alcuni aspetti del suo carattere ricordano molto Locke da piccolo. 

È molto legato a questo gruppo, che lo ha salvato quando ne aveva più bisogno, e crede nella potenzialità e forza dei Bastardi Galantuomini. 

Il piccolo ladruncolo novellino vi entrerà sicuramente nel cuore, per la sua poca razionalità, per l'impulsività e anche per il coraggio che ha in certe situazioni. Lo si potrebbe quasi definire un mini-Locke, poiché nell'improvvisazione sono identici.


Oltre al gruppo dei Bastardi Galantuomini, ci sono molte altre persone all'interno di questo libro, che contornano le loro vicende o semplicemente fanno da comparse. Ora vi parlo solo di alcuni dei più importanti e significativi personaggi che aiuteranno o intralceranno questa banda... sta a voi, leggendo il libro, decidere che ruolo avranno!



Don Salvara è un signore benestante di Camorr, che dopo aver fatto una promessa alla madre prima di morire, una volta alla settimana lascia un'offerta al tempio Vadran. È un uomo buono, che cerca di aiutare gli indifesi, soprattutto se essi sono dei nobili ricchi presi di mira da quelli di rango inferiore. 

Cerca di fare soldi in tutti i modi ed è proprio per questo che cade nella trappola dei Bastardi Galantuomini e viene truffato dal loro piano ingegnoso. 

È sposato con Donna Salvara, un'alchimista botanica molto legata al suo bellissimo giardino sopra il tetto di casa; ed è sempre affiancato dal suo aiutante Contè, un uomo di mezza età molto pratico con le armi. 

Ammetto che non mi ha emozionato più di tanto questa figura, in un certo senso l'ho trovata poco interessante... l'unica cosa positiva che ci ho trovato è il fatto che viene ingannato dai Bastardi Galantuomini. Poi però nel corso del libro migliora e inizia ad avere una sua forma e un proprio carattere, non molto forte come piace a me, ma almeno si riesce ad inquadrarlo.



Capa Barsavi è uno degli uomini più potenti che controllano la città, e per poter avere questo titolo ha dovuto sconfiggere moltissime persone. La prima volta che entrò a Camorr c'erano diversi capi che la dominavano, e per poter controllare tutte le bande dovette sconfiggere gli avversari, diventando così l'unico Capa della città. 

Egli per farsi rispettare dai Giusti della città (i ladri di Camorr), deve essere pagato periodicamente con una tassa in base al loro bottino rubato. I Bastardi Galantuomini non rispettano del tutto questa regola, in quanto alcuni dei colpi che hanno fatto negli ultimi anni sono segreti. Ha una figlia, Nazka, molto vispa e intelligente, che si interessa del lavoro del padre e cerca di aiutarlo in quello che fa. Ha inoltre altri due figli, che dovrebbero ereditare il suo posto dopo la sua morte, ma sono meno adatti a questo ruolo rispetto a Nazka perché non hanno quella capacità di comando che contorna la figura dell'unica figlia femmina. 

Se prima vi ho detto che Salvara è un personaggio poco forte, qui Barsavi è l'opposto. È un uomo senza scrupoli, perfetto per il ruolo che ha nella città, è cupo e contornato da una nebbia di inquietudine, che gli permette di essere rispettato e temuto dagli altri.


E per finire c'è il Re Grigio, l'unico vero antagonista della storia. Entrò a Camorr per creare disordine tra i cittadini della città, più specificatamente tra i Giusti. Iniziò a uccidere alcuni tra i leader delle diverse bande, per poi voler arrivare anche a Locke e a Capa Barsavi. È chiamato così proprio per i vestiti che porta: dal cappotto ai pantaloni grigi, dalle scarpe ai guanti grigi, che lo caratterizzano in tutto e per tutto dagli altri. 

Sotto il suo comando tiene anche un Mago dell'Alleanza, chiamato il Falconiere, ovvero un uomo che usa la magia e lo aiuta a sconfiggere i nemici infliggendogli dei mali e controllandoli da lontano con l'aiuto di Vestris, il suo falco personale. 

Anche se è molto bravo con le armi, preferisce far uso della magia per sconfiggere chi lo intralcia nel suo intento. 

Qui sono in bilico tra due sentimenti: da una parte lo odio con tutto il mio cuore, dall'altra però devo dire che è un personaggio ben caratterizzato e tenace, che con i suoi trabocchetti mi ha stupito e tenuta incollata al libro per sapere cos'altro combinava... ma non preoccupatevi che tra le due emozioni prevale l'astio! 

E dopo questa lunga descrizione dei personaggi principali, cattivi o buoni, truffatori o truffati che siano, siete pronti a lanciarvi in questa avventura e innamorarvi dei Bastardi Galantuomini?





martedì 24 novembre 2020

Recensione: "La vita invisibile di Addie LaRue" di Victoria Schwab

10:31 2 Comments

 


Titolo: La vita invisibile di Addie LaRue
Autrice: Victoria Schwab
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano".
Prima di cominciare, ringrazio Mondadori per la copia digitale del libro e Federica di @sogno.libri per la creazione di questo review tour a cui partecipo.

La vita invisibile di Addie LaRue è sicuramente uno tra i romanzi più attesi dell'anno. Intorno a questo libro girava tanto hype, per cui speravo di avere un'opinione quantomeno positiva, devo dire, però, che la lettura non ha pienamente soddisfatto le mie aspettative.

La storia comincia in realtà con quella che è la ripresa di un classico faustiano, in quanto la protagonista stringe un patto con il diavolo. In questo caso, il diavolo si chiama l'oscuro o, meglio ancora, Luc. Addie stringe il patto con lui per sentirsi libera da quelli che sono gli obblighi che la famiglia le impone, ma il dramma è che la storia prosegue ad un ritmo lento e ripetitivo per tutto l'arco del romanzo.

Addie ha 23 anni, ha già rifiutato diversi corteggiatori nonostante il disaccordo della famiglia che cerca di farla accasare ad un giovane del villaggio. Ma Addie non vuole quella vita, così scappa dalle nozze e, durante la notte, nonostante la sua amica Estele le avesse consigliato di non farlo, va a pregare gli dei. Le risponde l'oscurità nelle sembianze di un ragazzo che lei usava disegnare spesso da ragazzina. In cambio della libertà e della non appartenenza a nessuno, Addie dovrà fornire la sua anima all'oscuro quando sarà stanca di vivere. Dietro al patto, però, c'è un inganno che l'oscuro non le rivela: Addie non sarà più ricordata da nessuno e quei pochi momenti veri che riuscirà a condividere con qualcuno, varranno poco, perché le persone con cui passa il tempo si dimenticheranno presto di averlo fatto.

Tema importante del romanzo è, secondo me, la relazione tossica tra Addie e Luc, in quanto, essendo l'unico che possa ricordarla, nei momenti di sconforto è l'unico a cui lei si possa affidare, gettandosi nelle sue braccia, nella speranza di ricevere amore. Più che amore, però, a me è sembrata ossessione da parte di Addie e voglia di possederla da parte di Luc.

Come ho detto anche precedentemente, ho trovato il romanzo statico e a tratti ripetitivo, ammetto che dopo ogni pagina ero lì a chiedermi quando fosse arrivata l'azione, quando ci sarebbe stato un colpo di scena che, purtroppo, non ho visto né sentito arrivare. Sono rimasta delusa da questo punto perché avevo sentito parlare così bene di questo libro che mi ero fatta mille castelli in aria, soprattutto sapendo quanto avessi amato altri libri della Schwab, come la trilogia di Magic o il primo volume della serie di Evil (al momento l'unico uscito in Italia).

Avrei preferito vedere più azione, una Addie che provasse davvero a cambiare le carte in tavola e non che sembrasse quasi rassegnata al suo destino.

Purtroppo non è stata una delle mie letture preferite dell'anno, ma spero comunque che qualcuno possa apprezzarla più di come ho fatto io.






lunedì 23 novembre 2020

Recensione: "Una festa da sogno" di Karen Swan

18:30 0 Comments

 


Titolo: Una festa da sogno
Autrice: Karen Swan
Genere: Romance
Casa editrice: Newton Compton
Il maestoso castello di Lorne, arroccato sulle scogliere nel sud dell’Irlanda, appartiene alla fa­miglia di Ottie, Pip e Willow da secoli. Nessuno avrebbe po­tuto aspettarsi che, alla morte di Sir Declan, nella spartizione dell’eredità il castello sarebbe stato destinato a Willow, la più piccola. Ottie e Pip sono senza parole: perché proprio a lei? Tre anni prima, infatti, per un motivo che nessuno conosce, Willow ha lasciato la città per trasferirsi a Dublino, giurando che non sarebbe mai più tor­nata. Come se non bastasse, Willow ha intenzione di ven­dere il castello, cosa che rat­trista Ottie e Pip. Per fortuna l’acquirente, Connor Shaye, ha intenzione di convincere le tre sorelle a dare una festa di addio. E, in una notte magica sulla scogliera, persino i segreti più misteriosi possono tornare alla luce. Ottie, Pip e Willow saranno in grado di lasciarsi il passato alle spalle?
Quando ho accettato di leggere e recensire questo romanzo, ero convinta mi sarebbe piaciuto in quanto, nel 99% dei casi, i romance della Newton Compton mi piacciono molto. Questo però è un libro che fa parte di quell'1% dei casi.

Innanzitutto ringrazio la casa editrice per la copia digitale che ho apprezzato assolutamente.

Allora, perché prima parlavo dell'1% dei casi? Perché, in generale, Una festa da sogno non è neanche così brutto, ma è tanto lento e, soprattutto, viene venduto come romance, quando io lo trovo più un romanzo familiare o, al massimo, di formazione.

Ho trovato Willow una protagonista abbastanza nella norma, fugge dalla sua città, dalla sua famiglia, per poi tornarci alla morte del padre ed essere ovviamente pentita della sua partenza. Qui, il notaio dirà alla sua famiglia che proprio il castello da cui lei voleva tanto fuggire, e per cui il padre l'aveva quasi ripudiata, è stato lasciato in eredità a lei. Questa scelta provocherà anche la reazione sconcertata e irata della sua famiglia, la quale non ritiene possibile un affronto del genere. Perché lasciare la proprietà più importante proprio a colei che ha voltato le spalle alle persone a cui non si dovrebbe farlo mai?

Gli altri personaggi, in generale, non mi hanno convinto molto, tranne le sorelle, forse, che hanno avuto maggiore spicco, ma per il resto li ho trovati tutti abbastanza piatti.

Le ambientazioni potevano essere descritte meglio, spesso ho trovato una carenza nella narrazione di queste ultime, al punto che non riuscivo a immaginarmi le scene nella testa. Mi è dispiaciuto, perché data l'atmosfera invernale vista in copertina, speravo di poter avere qualche altra immagine mentale a cui potermi aggrappare.

L'inizio del romanzo è molto lento, si riprende soltanto superato il primo 50% e nemmeno così bene. Il problema di questa storia, secondo me, è che è pensata per un pubblico diverso, non per qualcuno che cerca una storia leggera, fresca nonostante le ambientazioni invernali, ma per qualcuno che sceglie di leggere qualcosa di più complesso e articolato, abbandonando appunto il romance e andando a finire nel romanzo familiare/di formazione.

Nel complesso, gli ho dato una votazione di due stelle su cinque, perché era carino, ma niente di più. Avrebbe potuto essere strutturato in modi decisamente migliori.

venerdì 20 novembre 2020

Recensione: "una realtà da favola" di Giorgia B. Walker

17:16 0 Comments

 


Titolo: Una realtà da favola
Autrice: Giorgia B. Walker
Genere: Romance contemporaneo
Casa editrice: Dri Editore
Un principe che adora le risse.
Una romantica guida turistica.
Un rapimento che potrebbe compromettere la felicità di entrambi.

Belgio.
Un regno senza un erede. O quasi...

Cosa succede quando un ragazzo ribelle e una dolce ragazza che crede nel Principe Azzurro si incontrano?
Sean ha un segreto da proteggere e tante cose da imparare se vuole essere degno del posto che gli spetta.
Candy come maestrina di galateo reale non è niente male, ma la sua curiosità la porterà a scoprire delle verità nascoste.
Tra lezioni di etichetta e una passione che i due giovani non riescono a controllare, più di un segreto verrà svelato, ma a quale prezzo?
Entrate a palazzo per scoprirlo.

La storia è ambientata in Belgio e parla di Sean, un giovane scapestrato e amante delle risse che ancora non sa di essere un principe e di Cindy, una dolce guida turistica con la sua vita già completamente pianificata. I nostri protagonisti si incontrano ovviamente per caso e subito vengono al pettine i due caratteri tanto diversi: quello di Sean, che non farà nulla per dimostrarsi diverso da quello che è, che non nasconderà il suo passato né il suo caratteraccio e quello di Cindy, dolce, pacata, gentile, simpatica, insomma il suo opposto.
Il re e la regina di questo paese, nel frattempo, si trovano senza figli e di conseguenza senza eredi. Ed è proprio grazie al caso (o destino, se preferite) e ad un palazzo reale che ogni cosa comincerà ad incastrarsi al meglio.
Ma cosa succederà tra Cindy e Sean? Chi sarà l'erede al trono? E quale segreto porta con sé il ballo di Natale?

Mi sono piaciuti molto entrambi i protagonisti, con due caratteri molto diversi che, a tratti, mi hanno fatta anche ridere per i loro atteggiamenti l'uno verso l'altro.

L'ambientazione non mi è dispiaciuta per niente, è molto difficile trovare libri ambientati in Belgio e questo è stato sicuramente un punto a suo favore. Certo, in alcuni punti avrei preferito una maggiore descrizione degli ambienti circostanti, per poterli immaginare meglio, ma non credo sia comunque un gran dramma.

In generale, a tutti gli amanti dei royal romance, credo che questo possa assolutamente piacervi per trama, originalità, simpatia, dolcezza e perché no, anche un piccolo alone di mistero che non fa mai male.

Ringrazio ancora la Dri Editore per la copia e per avermi permesso di partecipare all'evento.




Recensione: "Gideon la nona" di Tamsyn Muir

09:00 1 Comments

Titolo: Gideon la nona
Autore: Tamsyn Muir
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori

L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...
Innanzitutto, ringrazio la Mondadori per la possibilità che ha dato a me e alle mie colleghe nella creazione di questo evento e per la copia digitale del romanzo. In particolare, grazie ad @AlessandraNekkina93_72 per avermi permesso di partecipare all'evento creato da lei.

Sicuramente, non vi nascondo che avevo alte aspettative, anche grazie all'hype costante che ha circondato questo libro nelle ultime settimane e anche prima, motivo per cui, forse, leggendo il romanzo mi è crollato completamente il mondo addosso.

Ma andiamo con ordine.

Per quanto mi riguarda, come avrete ben capito, Gideon la nona non mi ha fatto impazzire. Ho trovato tutta la trama abbastanza confusionaria e non sono riuscita ad entrare nella storia come avrei voluto. Non metto in dubbio che l'autore avesse un'idea ben precisa in testa per il suo romanzo, perché la storia ha davvero del potenziale, solo che non viene sfruttato come mi sarei aspettata.

La confusione si può notare già dal miscuglio di generi, che sono davvero tanti, iniziando dal genere base, quindi il fantasy, per poi passare allo sci-fi e addirittura al mistery. Generi che, se ben accostati, possono creare un capolavoro, ma che se maneggiati erroneamente possono generare una frittata.

Lo stile, invece, è sicuramente originale, nuovo, uno dei pochissimi punti a favore di questa storia.

Altro punto a favore è sicuramente il personaggio di Gideon che, in alcuni casi, mi ha ricordato un po' la Mia Corvere del nostro amato Jay Kristoff. Badass, forte, ironica, testarda e determinata a inseguire i suoi obiettivi, Gideon è sicuramente uno di quei personaggi che non dimenticherete.

Ma... c'è un ma.

Il personaggio di Gideon (anche se non è l'unico) è anche tanto, ma tanto volgare. Alla prima battuta ci sto, alla seconda e alla terza pure, ma alla quarta nell'arco di poche pagine inizio a storcere il naso. Ovviamente, ognuno ha i suoi gusti, ma una cosa che poteva essere carina e divertente è secondo me sfociata nel volgare più assoluto, rendendo anche la lettura noiosa e fastidiosa.

Altro tasto dolente sono le ambientazioni che si sono viste davvero poco, senza troppe spiegazioni, lasciandomi a volte anche spiazzata perché provavo a immaginare un contesto intorno alla nostra protagonista, ma senza riuscirci.

Quando si è parlato di Gideon la nona, inoltre, si è parlato anche di romance. ROmance che, io, non ho visto per niente. Si parlava di tematiche LGBT che io non ho trovato e, dato che si era pubblicizzato un certo tipo di prodotto, ci sono rimastra un po' male.

Insomma, Gideon non è una delle mie letture preferite dell'anno, ma spero comunque che tanti altri si possano ritrovare a casa nelle pagine di questo romanzo.



domenica 15 novembre 2020

Blogtour: Leggi "Gideon la nona" se hai amato...

09:00 2 Comments

Buongiorno lettori, oggi siamo qui per una nuova tappa del blogtour su Gideon La Nona che abbiamo creato questo mese insieme ad altre splendide colleghe. Qui sotto vi lascio il banner:


Di cosa parliamo, quindi, oggi? Vi consiglierò se leggere Gideon in base ad altri libri che, secondo me, per un motivo o per un altro, possono essere simili o comunque riconducibili al romanzo di oggi.

Partiamo, però, dal nostro oggetto di critica.


Titolo: Gideon la nona
Genere: Fantasy
Autore: Tamsyn Muir
Casa editrice: Mondadori
L'imperatore ha bisogno di negromanti. Il nono negromante ha bisogno di una spadaccina. Gideon ha una spada, non ne può più di tutta quella robaccia da non morti in mezzo a cui è cresciuta e vorrebbe sfuggire al destino che la attende: una vita come servitrice e un post-vita come corpo rianimato. E così si prepara a fuggire. Ma la sua nemesi non la lascerà libera senza chiedere qualcosa in cambio...

Ecco, adesso che abbiamo il quadro più o meno completo riguardo a quest'opera, direi di passare al punto effettivo di questo articolo. Vi consiglio di leggere Gideon la nona se avete amato quali libri, in particolare? Discutiamone subito.


Titolo: Nevernight - Mai dimenticare
Autore: Jay Kristoff
Genere: Epic Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.

Perché vi consiglio "Gideon" se avete letto "Nevernight"?

Se avete amato la storia di Mia Corvere, e in particolare il suo carattere forte e badass, non potrete non amare Gideon, altrettando strong, testarda, che per arrivare ai suoi obiettivi è più che pronta a non guardare in faccia a nessuno. Entrambe le protagoniste, a mio parere, hanno dei punti in comune, motivo per cui Gideon potrebbe piacere moltissimo ai fan del capolavoro di Jay Kristoff.






Titolo: Caraval
Autrice: Stephanie Garber
Genere: Fantasy
Casa editrice: Rizzoli
Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...

Perché vi consiglio "Gideon" se avete letto "Caraval"?

Gideon la nona, un po' come Caraval, ha qualcosa di magico nel suo mondo che, seppur una magia diversa rispetto a quella di cui siamo abituati veder compiere dal nostro amato Legend, mi ha ricordato molto i libri della Garber. In Caraval parliamo soprattutto di una magia visiva, una di quelle che ti stordiscono, senza farti più capire dove inizi la realtà e dove finisca la finzione. In Gideon, invece, vediamo praticare la negromanzia, che è diversa rispetto alla magia usuale, ma che è comunque molto affascinante nel suo genere. Ammetto che mi ha fatto anche molto pensare a Legacies, la serie tv spin-off di The vampire diaries e The originals, e che vede la pratica della negromanzia in gran parte della serie.






Titolo: Sulle tracce di Jack lo squartatore
Autrice: Kerri Maniscalco
Genere: Thriller / Fantasy
Casa editrice: Mondadori
È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell'alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l'amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l'ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull'assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile. Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, il romanzo d'esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

Perché vi consiglio "Gideon" se avete letto "Jack lo squartatore"?

In Gideon la nona, oltre al fantasy, i protagonisti badass e la necromanzia, c'è anche un filino di mistery, un po' di quella sana ricerca al colpevole che non fa mai male e che mi ha fatto ripensare alla nostra amata Maniscalco. Se avete letto le vincende di Thomas Cresswell e Audrey Rose e amate le sfumature mistery e le vibes un po' confuse, allora Gideon la nona può fare al caso vostro!

Se vi sono piaciuti questi tre libri, allora ci sono buone probabilità che vi piaccia anche Gideon la nona, anche se, ovviamente, per motivazioni diverse.

Spero di essere stata di aiuto nel compiere la vostra scelta di lettura.

Grazie sempre a Mondadori, per averci permesso di creare l'evento e per la copia digitale di Gideon, e all'organizzatrice e alle colleghe del blogtour.