giovedì 15 agosto 2019

Recensione: "Widdershins" di Jordan L. Hauk

Buongiorno lettori, anche oggi vecchia recensione del vecchio blog.


Titolo: Widdershins

Saga: Whyborne & Griffin, #1

Autore: Jordan L. Hawk

Editore: Triskell Edizioni

Genere: urban fantasy/romance/thriller

Pagine: 272

Disponibile in digitale e cartaceo!


SINOSSI

L’amore è pericoloso.
Fin dalla tragica morte dell’adorato amico, Percival Endicott Whyborne ha spietatamente soppresso qualunque sentimento per altri uomini. Preferisce trascorrere le sue giornate a studiare lingue morte nel museo dove lavora. Così, quando l’affascinante ex-Pinkerton Griffin Flaherty lo contatta per tradurre un libro misterioso, Whyborne vuole solo finire il lavoro e sbarazzarsi del detective il più in fretta possibile.
Griffin ha lasciato la Pinkerton dopo la morte del suo partner. Si è messo in proprio, e ora deve investigare sull’assassinio di un giovane benestante. Unico indizio: un libro in codice un tempo appartenuto alla vittima.
Il progredire delle indagini fa avvicinare i due uomini, e il fascino dissoluto di Griffin rischia di far crollare il ferreo autocontrollo di Whyborne. Ma quando la coppia scopre le prove dell’esistenza di un potente culto determinato a dominare il mondo, Whyborne è costretto a scegliere: rimanere da solo e al sicuro, oppure rischiare tutto per l’uomo che ama.


RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA

Avevo adocchiato questo libro anni e anni fa, desiderandolo così tanto da non riuscire a crederci quando ho visto l’annuncio dell’imminente pubblicazione per la Triskell Edizioni, una casa editrice che adoro e che è stata così gentile da inviarmi una copia del romanzo.
“Widdershins” è il primo volume di una serie di undici romanzi, che spero di poter leggere e recensire volume dopo volume, perché so per certo che saranno pieni di eventi terrificanti e di risvolti incantevoli, come i personaggi che animano queste pagine.
Il genere in cui possiamo incastrarlo, più o meno, è quello dell’horror/mystery sebbene la storia non sia esattamente così spaventosa e nel corso degli eventi si sviluppi anche la storia d’amore tra i due protagonisti. I toni sono molto più fantasy e avventurosi di un semplice mystery, e questo rende “Widdershins” un’opera completa di tutto e perfetta in ogni genere. 
Cominciamo dallo stile di scrittura, perché è la prima cosa che salta all’occhio sin dalle prime pagine del primo capitolo; Jordan L. Hawk è brava nel lavoro che fa, ed ambientando la storia in epoca vittoriana, è riuscita magistralmente a scrivere con eleganza e raffinatezza anche le scene più focose tra Griffin e Whyborne. I dialoghi tra i personaggi sembrano veri e non sbagliano di una virgola, e non oso immaginare quanto sia stato duro scrivere con una prosa del genere, calandosi perfettamente nel periodo storico e nella classe sociale dei personaggi.
Parlando proprio di questi, devo dire che il cast è davvero variegato, ed oltre ai due protagonisti spicca di più anche Christine, amica e collega di Whyborne ed un vero peperino. È difficile essere donne in un’epoca che non ne riconosce il valore, ma Christine è davvero cocciuta e determinata, ha la lingua lunga e un quoziente intellettivo sopra la media di qualsiasi altro uomo lavori per il museo. L’ho praticamente ADORATA.
Vi è anche la comparsa della famiglia di Whyborne, che spero verrà approfondita nei prossimi volumi, perché mi ha incuriosito molto e credo possa essere fonte di dinamiche particolari e piuttosto “pesanti” per i risvolti futuri, soprattutto se teniamo conto di com’è finito questo primo volume per i nostri due protagonisti.
Whyborne è il classico nerd dei giorni nostri ma in epoca vittoriana, e per questo si appassiona di letteratura e testi antichi, lingue morte e codici. La sua passione trova sfogo nel museo in cui lavora, pur essendo un timidone e stando continuamente chiuso nel suo ufficio o in biblioteca, lontano da tutti. Ha un passato piuttosto cupo alle spalle e lo si nota dalle sue insicurezze, dalle stupide paure che lo bloccano continuamente e dai sensi di colpa che lo divorano, per qualcosa che è successo anni prima e che l’ha sconvolto.
Griffin è il totale opposto, e sebbene abbia un passato molto difficile e turbolento alle spalle, riesce ad essere un uomo d’onore e raffinato all’occorrenza. È un abile investigatore, ha i contatti giusti praticamente ovunque, ed è bravissimo nel lavoro che fa. E diciamocelo, è anche un bel bocconcino, che posa gli occhi proprio sul nostro Whyborne.
Tra i due è subito fuoco ardente, mosso da una chimica allucinante. Ho adorato le loro dinamiche, sebbene un po’ troppo affrettate e stereotipate, ma credo che nei prossimi dieci volumi ne vedremo di tutti i colori per lo sviluppo della loro storia.
Il romanzo si legge in fretta, avvincente e misterioso com’è, e l’elemento fantastico è davvero interessante e terrificante. Sembra prendere spunto da antiche leggende e dai miti di Lovercraft, confezionando una mitologia unica e parecchio interessante.
Le scene passionali ci sono, e avrei voluto che fossero di meno, ma devo ammettere che non mi sono affatto dispiaciute. Un po’ troppo dettagliate per un romanzo del genere, e per questo forse non di comune gradimento per tutti, ma hanno completato una storia già perfetta di suo.


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