giovedì 21 novembre 2019

Recensione: "Matteo" di Niana Vinci

Buongiorno lettori e benvenuti in una nuova recensione!


Titolo: Matteo

Genere: Romanzo

Autrice: Niana Vinci

Casa editrice: Esclusiva Strategia Editoriale "Self Publishing Vincente"



SINOSSI



Sono passati sette anni da quando nostra madre è stata uccisa da un'automobilista ubriaco. Non vedo mio fratello da allora. Va bene così.  Riesco persino a essergli grata di avermi tolto di torno Matteo. È il suo migliore amico, e stargli accanto mi ha sempre fatto l'effetto di una solenne sbronza. Avete presente? Quando non riesci a pensare e tutto quello che fai serve a renderti ridicola. Non avrei mai creduto di trovarmi a dividere casa con entrambi, ma sapevo di non avere scampo.
Non saprei in che altro modo descrivere Celeste se non dicendo che è una bella bambolina senza cervello. Non voglio fare lo stronzo. È che semplicemente non ho pazienza.  Basta la sua sola presenza a innervosirmi. Ma so che Tommi ha un piano, e a quanto pare io ne faccio parte.




RECENSIONE
A CURA DI DONATELLA



Ho opinioni contrastanti per questo libro. Se dovessi dare un voto per l'idea della storia darei 4 stelle: Tommaso alla morte improvvisa della mamma reagisce fuggendo, lasciando sua sorella Celeste, ancora ragazzina, alle cure della nonna. Ora dopo 7 anni si ritrovano a dover convivere sotto lo stesso tetto ed entrambi portano i loro amici e amiche. Tra gli amici di Tommi troviamo Matteo, da sempre chiodo fisso di Celeste che ancora ragazzina ne seguiva ogni mossa. Matteo d'altro canto ha sempre guardato alla piccola Celeste come la sorellina del suo migliore amico e ritrovarla ormai donna la pone sotto un'altra luce… ma esiste la famosa regola dell'amico. Tra risvolti psicologici (appena accennati) su come ogni personaggio ha affrontato la perdita, il dolore, l'abbandono,  i punti oscuri che nasconde il carattere di Matteo si insinua la parte che ho apprezzato meno...molto meno. Ritengo che i dialoghi ( molte volte telepatici!) siano troppo superficiali, inconcludenti a volte incomprensibili. Le ragazze parlano sempre di sesso, uomini oppure personaggi di serie TV. I ragazzi  pensano solo a bere e a rimorchiare nei locali. Le dinamiche di gruppo, i ruoli che ognuno ricopre all'interno dello stesso, vengono pesantemente penalizzate da dialoghi e situazioni al limite del surreale. 
Forse una trama carina meritava più attenzione nella stesura, più cura nell'approfondire la parte emotiva dei personaggi che è quella che cattura e coinvolge il lettore (almeno per me). Attendo il seguito, almeno per capire se ci saranno chiarimenti su alcuni punti secondo me importanti . Purtroppo facendo una media il mio giudizio scende a tre stelle.


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