martedì 10 settembre 2019

Recensione: "L'orso e l'usignolo" di Katherine Arden


Buongiorno lettori! Oggi vi parliamo di un romanzo che abbiamo letto per una collaborazione con Fanucci che ringraziamo per averci inviato una copia digitale del libro!


Titolo: L’Orso e L’Usignolo

Saga: Serie Winternight, #1

Autore: Katherine Arden

Editore: Fanucci Editore

Genere: fantasy


SINOSSI


In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. 
Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. 
Vasilisa è l'unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.


RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA

Non c’è alcun modo di girarci intorno, e non ho proprio intenzione di farlo, perché quello che sto per dire sarà l’unica grande verità che potrò darvi su questo romanzo per farvene innamorare sin da subito. Ebbene, va detto a gran voce: L’Orso e L’Usignolo è tra i migliori fantasy che io abbia letto in questi due anni, se non proprio il migliore. Volevo riservare il posto in cima alla classifica a qualche altro titolo, ma cavolo, questa fiaba fantasy mi ha preso talmente tanto da farmi vacillare e stringere il Kindle.
Ho sempre adorato le storie un po’ strane, quelle intricate, che creano un mondo spettacolare e trascinano il lettore con sé, tra personaggi bizzarri e vicende uniche, al limite del fantastico e del magico. Storie come Il Castello Errante di Howl, o come Bellezza Crudele, sono sempre riuscite ad ossessionarmi e restarmi impresse nella mente per sempre, con la voglia di averne di più, di vedere e immaginare di più. L’Orso e L’Usignolo oggi si unisce a questa breve lista di fantasy che saranno il mio tormento per i mesi a venire, finché non ne sarò sazio (non accadrà mai).
La trama la trovate qui sopra, ma credetemi se vi dico che tutto quello riassunto sulla costina dell’edizione Fanucci non basterà mai a descrivere con cura questo romanzo. Ci sono così tanti particolari, così tante vicende che si intrecciano o si svolgono in parallelo, così tanta mitologia dietro, così tanta magia che non troverò mai le parole adatte per dirvi quanto sia pieno di creatività ed immaginazione questo romanzo.
La storia trae ispirazione da diverse fiabe tradizionali russe, tra cui principalmente Vasilisa La Bella, che dà il nome e la caratterizzazione al personaggio di Vasja, una ragazza minuta e mingherlina che riesce a parlare con le creature dei boschi e con gli spiriti che si aggirano per la casa, guadagnandosi la fama di essere uno spirito troppo ribelle e spericolato, oltre che una strega e un danno per il villaggio in cui vive. 
Vasja ha la sfortuna di essere una ragazza “moderna” in una società ancora troppo cupa, chiusa e retrograda, legata fortemente alla religione e alla paura di poter essere puniti. A questo contribuirà anche un personaggio in particolare (che sarà per noi una versione più tormentata e complessa del Diacono Frollo animato ne Il Gobbo di Notre-Dame), che cercherà di staccare il popolo del villaggio dalle proprie credenze e dal mondo di fiabe in cui continuava a vivere.
Ma è proprio dalle fiabe russe, e soprattutto dalle credenze popolari di un tempo (medievali principalmente, dal momento che la trama del romanzo sembra muoversi in un periodo storico ben definito, seppur in un ambiente immaginifico), che la Arden ha tirato fuori altri personaggi molto più interessanti e particolari, come l’Orso o il Morozko, l’oscuro re dell’inverno intorno a cui girerà tutto il mistero dell’opera e la seconda parte del romanzo, soprattutto. Se avete letto Cuore Oscuro, sappiate che il Morozko riuscirà a rapirvi e conquistarvi, proprio come fece il Drago ai suoi tempi. Siete avvisati/e.
La storia è narrata divinamente grazie alla penna elegante e raffinata della Arden, con una prosa che fa di questa fiaba il perfetto romanzo per adulti, seppur catalogato come young adult e non avendo temi estremamente pesanti. L’intreccio risulterà forse difficile nei primi capitoli, ma con l’andare delle pagine vi renderete conto che questo mondo è entrato a far parte anche del  vostro, e sarà tutto più chiaro e di facile lettura. Un po’ debilitanti forse i termini russi, che non riuscirò mai a ricordare, ma devo ammettere che hanno contribuito a rendere tutto molto più accattivante. 
Prossimo viaggio? Russia! O forse no…
Resta comunque il fatto che questo romanzo, che potrebbe funzionare anche da autoconclusivo (nonostante la serie abbia due seguiti con gli stessi personaggi), mi ha incantato e conquistato totalmente, ed era una cosa che non mi succedeva dai tempi di Cuore Oscuro e dalla ristampa de La Figlia del Nord, che vi consiglio di recuperare.
È un romanzo corale, un romanzo in cui la narrazione parte dagli inizi di una famiglia di un villaggio russo e prosegue con pochi personaggi, ma che riescono a brillare e incuriosirci, ognuno con la propria storia. Anche la matrigna cattiva o il nemico principale, che aleggia nelle foreste cupe e gelate dall’inverno, terrorizzando anche noi lettori, hanno un proprio background e una storia interessante da cui partire.
Spero che la Fanucci Editore decida di pubblicare presto il seguito di questa storia, perché io voglio tuffarmi di nuovo in questo mondo e tornare da una Vasja più cresciuta, in attesa della prossima avventura.


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