Buongiorno lettori! Oggi vi parliamo di un romanzo che abbiamo letto per una collaborazione con Fanucci che ringraziamo per averci inviato una copia digitale del libro!
Titolo: L’Orso e L’Usignolo
Saga: Serie Winternight, #1
Autore: Katherine Arden
Editore: Fanucci Editore
Genere: fantasy
SINOSSI
In uno sperduto villaggio ai confini della
tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve
crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa
tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le
fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno,
il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna
paura.
Vasilisa, infatti, non è una bambina come
le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e
della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal
rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio,
proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera
comunità : le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le
persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in
pericolo.
Vasilisa è l'unica che può salvare il
villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti,
inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo
spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.
RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA
Non c’è alcun modo di girarci intorno, e
non ho proprio intenzione di farlo, perché quello che sto per dire sarà l’unica
grande verità che potrò darvi su questo romanzo per farvene innamorare sin da
subito. Ebbene, va detto a gran voce: L’Orso e L’Usignolo è tra i
migliori fantasy che io abbia letto in questi due anni, se non proprio il
migliore. Volevo riservare il posto in cima alla classifica a qualche altro
titolo, ma cavolo, questa fiaba fantasy mi ha preso talmente tanto da farmi
vacillare e stringere il Kindle.
Ho sempre adorato le storie un po’ strane,
quelle intricate, che creano un mondo spettacolare e trascinano il lettore con
sé, tra personaggi bizzarri e vicende uniche, al limite del fantastico e del
magico. Storie come Il Castello Errante di Howl, o come Bellezza
Crudele, sono sempre riuscite ad ossessionarmi e restarmi impresse nella
mente per sempre, con la voglia di averne di più, di vedere e immaginare di
più. L’Orso e L’Usignolo oggi si unisce a questa breve lista di fantasy
che saranno il mio tormento per i mesi a venire, finché non ne sarò sazio (non
accadrà mai).
La trama la trovate qui sopra, ma credetemi
se vi dico che tutto quello riassunto sulla costina dell’edizione Fanucci non
basterà mai a descrivere con cura questo romanzo. Ci sono così tanti
particolari, così tante vicende che si intrecciano o si svolgono in parallelo,
così tanta mitologia dietro, così tanta magia che non troverò mai le parole
adatte per dirvi quanto sia pieno di creatività ed immaginazione questo
romanzo.
La storia trae ispirazione da diverse
fiabe tradizionali russe, tra cui principalmente Vasilisa La Bella, che
dà il nome e la caratterizzazione al personaggio di Vasja, una ragazza minuta e
mingherlina che riesce a parlare con le creature dei boschi e con gli spiriti
che si aggirano per la casa, guadagnandosi la fama di essere uno spirito troppo
ribelle e spericolato, oltre che una strega e un danno per il villaggio in cui
vive.
Vasja ha la sfortuna di essere una ragazza
“moderna” in una società ancora troppo cupa, chiusa e retrograda, legata
fortemente alla religione e alla paura di poter essere puniti. A questo
contribuirà anche un personaggio in particolare (che sarà per noi una versione
più tormentata e complessa del Diacono Frollo animato ne Il Gobbo di
Notre-Dame), che cercherà di staccare il popolo del villaggio dalle proprie
credenze e dal mondo di fiabe in cui continuava a vivere.
Ma è proprio dalle fiabe russe, e
soprattutto dalle credenze popolari di un tempo (medievali principalmente, dal
momento che la trama del romanzo sembra muoversi in un periodo storico ben
definito, seppur in un ambiente immaginifico), che la Arden ha tirato fuori
altri personaggi molto più interessanti e particolari, come l’Orso o il
Morozko, l’oscuro re dell’inverno intorno a cui girerà tutto il mistero
dell’opera e la seconda parte del romanzo, soprattutto. Se avete letto Cuore
Oscuro, sappiate che il Morozko riuscirà a rapirvi e conquistarvi, proprio
come fece il Drago ai suoi tempi. Siete avvisati/e.
La storia è narrata divinamente grazie
alla penna elegante e raffinata della Arden, con una prosa che fa di questa
fiaba il perfetto romanzo per adulti, seppur catalogato come young adult e non
avendo temi estremamente pesanti. L’intreccio risulterà forse difficile nei
primi capitoli, ma con l’andare delle pagine vi renderete conto che questo
mondo è entrato a far parte anche del vostro, e sarà tutto più chiaro e
di facile lettura. Un po’ debilitanti forse i termini russi, che non riuscirò
mai a ricordare, ma devo ammettere che hanno contribuito a rendere tutto molto
più accattivante.
Prossimo viaggio? Russia! O forse no…
Resta comunque il fatto che questo
romanzo, che potrebbe funzionare anche da autoconclusivo (nonostante la serie
abbia due seguiti con gli stessi personaggi), mi ha incantato e conquistato
totalmente, ed era una cosa che non mi succedeva dai tempi di Cuore Oscuro
e dalla ristampa de La Figlia del Nord, che vi consiglio di recuperare.
È un romanzo corale, un romanzo in cui la
narrazione parte dagli inizi di una famiglia di un villaggio russo e prosegue
con pochi personaggi, ma che riescono a brillare e incuriosirci, ognuno con la
propria storia. Anche la matrigna cattiva o il nemico principale, che aleggia
nelle foreste cupe e gelate dall’inverno, terrorizzando anche noi lettori,
hanno un proprio background e una storia interessante da cui partire.
Spero che la Fanucci Editore decida di
pubblicare presto il seguito di questa storia, perché io voglio tuffarmi di
nuovo in questo mondo e tornare da una Vasja più cresciuta, in attesa della
prossima avventura.
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