lunedì 19 ottobre 2020

Recensione: "Il silenzio dell'acqua" di Louise O'Neill

 

Titolo: Il silenzio dell'acqua

Autrice: Louise O'Neill

Genere: Fantasy

Casa editrice: Hot Spot Edizioni

Negli abissi del mare, la sirenetta Gaia sembra destinata al successo: è bellissima, ha una voce incantevole e sta per fidanzarsi con il partito più ambito del regno, il generale Zane. Che importa se è violento e molto più vecchio di lei? È il re suo padre a decidere, e Gaia deve solo essere bella e accondiscendente. Ma da quando ha salvato un giovane affascinante da un naufragio, Gaia coltiva un solo desiderio: vivere con lui nel suo mondo spensierato. Quanto è disposta a sacrificare? Conoscete la storia: il patto con la strega, la perdita della voce, le gambe al posto della coda... Ma la bellezza senza voce di Gaia ha un prezzo molto alto, e il mondo che scopre in superficie è prepotente, violento e patriarcale quanto quello lasciato negli abissi. Gaia dovrà compiere molti passi dolorosi per fare i conti con la verità della sua storia. E per riscoprire tutta la potenza della sua voce.

La storia della Sirenetta è conosciuta quasi da tutti, ma non molti conoscono la storia di Gaia, che nei fondali marini sembra destinata al successo. Principessa del mare, bellissima e dalla voce incantevole, sta per fidanzarsi con uno degli uomini più ambiti del regno, il generale Zane. Poco importa che sia molto più vecchio di lei e decisamente violento. È il padre a decidere. Una società patriarcale e costrittiva a tal punto da costringerla a fuggire. A costo della propria voce. 

Non può essere paragonato alla versione Disney, perché questa non è una storia d’amore, anzi è esattamente il contrario. 

Ambientato in luoghi misteriosi e macabri, a partire dal Palazzo del Mare, per poi proseguire fino alla grotta della strega. Tutto il romanzo è caratterizzato da atmosfere cupe e tenebrose, che lasciano molto spesso sulle spine. 

Gaia, una sirena o una donna dal carattere forte, ma costretta al silenzio, sia nel fondale dove possedeva ancora la voce, senza però riuscire ad usarla per ribellarsi, che sulla terraferma dove le è stata tolta con la forza, ma dove sente il bisogno di dire la sua.  Dovrà soffrire in silenzio e compiere molti passi dolorosi per riuscire ad ottenere.

La Strega, paladina delle Salke, donne annegate in mare che cercano la vendetta. Forse non il vero nemico da combattere, ma di sicuro l’unica ad avere il coraggio di farsi sentire. 

Daisy, la domestica sul mondo emerso che non ha di certo paura di parlare. A tratti quasi senza decoro. 

Ed infine Oliver, il tanto amato da Gaia, che non si accorge nemmeno lontanamente delle attenzioni riservatagli e la ignora, dopo averla illusa, solo perché non riesce a sentirla.  

In un retelling femminista dallo stile dark ed a tratti gotico, diviso tra i fondali marini e la terraferma, troviamo due società completamente maschiliste dove Gaia deve lottare per far sentire la sua voce e riscoprirne la potenza. 

Trattandosi di una rivisitazione in chiave femminista vengono inserite aggressioni sessuali (descritte in maniera implicita più che esplicita), abusi da parte di genitori, controllo sul cibo, il rispetto di determinati standard di bellezza, donne oggetto e via di seguito. E chi non rispetta le regole viene esiliato.

Il contenuto è decisamente eccezionale, anche se lo stile in cui viene esposto è lento ed a tratti noioso, specialmente nella seconda parte del romanzo  dove vengono descritti per la maggior parte della narrazione i dolori provati dalla protagonista. Inoltre non ci sono colpi di scena e si riesce facilmente a prevedere cosa accadrà

Non è un tipo di libro che seppur amanti del fantasy possa piacere a tutti.

Personalmente l’ho amato solo per la prima metà del libro, negli abissi ed il finale, dove il ritmo narrativo accelera, forse un po’ troppo, poiché si riesce a scoprire l’intera verità solo nell’ultimo capitolo. 




Nessun commento:

Posta un commento