venerdì 30 ottobre 2020

Recensione: "Le dieci regole del miliardario" di Annika Martin


Titolo: Le dieci regole del miliardario
Genere: rosa contemporaneo 
Autore: Annika Martin
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Innamorarmi di lui non era il mio piano...
Max Hilton. Ovvero la mia nemesi dai tempi del liceo.
Tramutatosi ora nell'uomo più ricco di tutto lo stato. Il re del mondo.
E a me domani toccherà consegnarli il pranzo. Vestita da gattina.
Oh lo adorerà. Già so che farà uno dei suoi sorrisi smaglianti, dall'alto della sua torre scintillante, il sorriso del playboy più famoso di tutta New York.
A quanto pare stavolta non sarà la curiosità a uccidere il gatto...ma la mortificazione.
Eppure, quando sono sul punto di considerare un prematuro licenziamento, la mia compagna di stanza mi lancia l'ancora della salvezza.
"Il Playbook di Max Hilton: le dieci regole d'oro per scegliere la ragazza più Hot della stanza".
Niente meno che il libro che lo ha catapultato nell'Olimpo delle celebrità. E che da oggi sarà la mia Bibbia.
Perchè non usare contro di lui le sue stesse tecniche? Lo piegherò alla mia volontà, lo metterò in ginocchio...e alla fine gli spezzerò quel cuore di ghiaccio.
Chiamatela pure rivalsa per tutte le povere ragazze che hanno dovuto sopportare orde di perdenti che seguivano le sue leggendarie tattiche di seduzione.
Il problema è che Max non è affatto come pensavo fosse. E vederlo ogni giorno sta iniziando a farmi uno strano effetto.
...e poi ha quel sorriso, quello che rivolge solo a me e mi fa sciogliere il cuore.
...e poi c'è il modo in cui mi tocca, e il brivido che mi fa scendere per la schiena.
...e poi ci sono quei baci proibiti che mi fanno impazzire.
Riuscirò a spezzare le sue regole prima che sia lui a spezzarmi il cuore?
A primo impatto questo libro dalla trama mi era sembrato interessante, ma la mia opinione finale non è totalmente positiva.

Ma andiamo con ordine.

Dalle prime pagine conosciamo Mia, una ragazza sicura di sé che ha studiato per diventare un attrice e aspira a ricoprire il ruolo di protagonista in un spettacolo molto importante. Vive insieme a una sua amica, e lavora presso un servizio che porta cibo da asporto negli uffici e devono vestirsi da gatte con il grembiule.
E quando un giorno Mia scopre di dover servire il palazzo di Max e anche lui stesso, il suo vecchio nemico delle superiori per un attimo pensa di licenziarsi perché pensa sia tutto un piano studiato per deriderla e dimostrarle la sua superiorità.
Ma le sue due amiche la mettono al corrente di essere state prese in giro dai ragazzi con cui uscivano, perché avevano utilizzato delle regole prese dal libro di Max Hilton e così inizierà il piano che consisterà nel mettere in ginocchio Max usando le sue stesse regole e poi spezzargli il cuore.
E se inizialmente Mia non è molto d'accordo, alla fine cede e mette in pratica il piano.
Giorno dopo giorno gli porta il pranzo e allo stesso tempo utilizza le regole, ma piano piano si rende conto che Max non è come se lo era immaginata.   

Dall'altra parte abbiamo Max un miliardario che si è fatto strada nel settore dell'abbigliamento.
Ha frequentato la stessa scuola superiore di Mia ed era un pianista fantastico ma poi ha mollato tutto.
E' una persona che si nasconde dietro un muro fatto di battute e l'immagine della persona dal cuore di ghiaccio che con uno sguardo ti scava dentro nell'anima.
Quando rivede dopo dieci anni Mia che varca la soglia del suo ufficio consegnandogli il pranzo vestita da gattina in grembiule rimane abbastanza sorpreso.

E già qui la piega che ha preso la situazione non mi piace. Sono passati dieci anni e Mia crede... no, è convinta che Max pensi ancora a lei. Per me lei si fa troppi complessi e mi sembra troppo vanitosa. E la storia del piano per mettere in ginocchio Max? Ma dai, avete quasi trent'anni e fate queste cose da ragazzini delle superiori. Insomma , mi aspettavo un po' di maturità in più.

Poi è tutto molto affrettato ed è una cosa che non sopporto in un libro, dove mi aspetto che ogni cosa prenda il suo tempo.

Per concludere, la storia nel complesso non era male, la scrittura era scorrevole anche a tratti divertente, però non mi ha fatto impazzire.




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