Titolo: Darkest Minds
Saga: The Darkest Minds, #1
Autore: Alexandra Bracken
Genere: young adult/distopico
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 360
Disponibile in digitale e cartaceo!
SINOSSI
Quando Ruby si sveglia il giorno del suo
decimo compleanno, qualcosa in lei è cambiato. Qualcosa di abbastanza
preoccupante da costringere i genitori a mandarla a Thurmond, un brutale campo
di riabilitazione gestito dal governo dove sono rinchiusi i giovani come lei.
Ovvero, i giovani che sono riusciti a sopravvivere alla misteriosa malattia che
ha decimato la popolazione e che da allora sembrano aver acquisito poteri
speciali.
Ci sono i Verdi, dotati di
un'intelligenza eccezionale; i Blu, di telecinesi; i Gialli, che controllano
l'elettricità ; i Rossi il fuoco e gli Arancioni, come Ruby, la mente
umana.
Ora Ruby ha sedici anni ed è riuscita a
scappare da quell'inferno, ma per lei l'incubo non è ancora finito. Durante la
sua fuga, però, incontra un gruppo di ragazzini evasi come lei: Zu, Ciccio e
Liam, carisma da leader e decisamente carino.
Ma Ruby non può rischiare di avvicinarsi
a lui. Sarebbe troppo pericoloso. E, in viaggio verso l'unico rifugio sicuro,
ci sono già fin troppi pericoli da affrontare.
RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA
Dimenticate Hunger Games, mettete
da parte Divergent, guardate le vostre copie di Maze Runner e
scordatele dalla prima all’ultima pagina; tutte le saghe che hanno preceduto
questa, non valgono in confronto: ognuna di esse è certamente diversa,
adrenalinica, rivoluzionaria a modo suo. Ma Darkest Minds, invece?
L’ho atteso in preda all’hype più totale,
e posso finalmente dire che è stata un’esperienza totalmente diversa, che mi ha
travolto dall’inizio alla fine e mi ha lasciato sconvolto, in balia dei brividi
e di mille emozioni che si sono mescolate nella mia mente e mi hanno portato a
questo, alla recensione.
Non troverò mai le parole adatte per
parlarvi di questo romanzo e per spingervi a leggerlo, ma ci proverò perché
sento di doverlo fare. Non posso lasciare che la mia esperienza di lettura
resti così, nel nulla.
Partendo dal world building, l’universo
in cui è ambientato Darkest Minds è praticamente identico al nostro, per
questo è stato facile lasciarmi coinvolgere dalla storia. Se messo a confronto
con gli altri distopici, il mondo di Darkest Minds è il più vicino alla
nostra realtà , e la distopia che fa da contorno alla trama è qualcosa che ho
sentito realmente possibile e che mi ha spaventato.
L’America è stravolta da una strana
malattia che ha colpito solo i più piccoli e che ne ha dimezzato le quantità .
Bambini e adolescenti muoiono all’improvviso, ma i pochi sopravvissuti
cominciano a mostrare i sintomi a partire dai dieci anni, sebbene possa
succedere anche ad otto e fino ai sedici. Di cosa stiamo parlando, esattamente?
Ebbene, chi è rimasto in vita mostra abilità fuori dall’ordinario, che verranno
descritte come abilità Psi, ossia dettate dal cervello e dalla psiche degli
adolescenti.
Queste abilità saranno diverse,
pericolose e spaventose, e per questo verranno classificate in base ai colori e
i giovani verranno letteralmente perseguitati e cacciati, in un clima di
terrore continuo e crescente.
Curiosi? Non è nemmeno la metà di cosa è
successo agli Stati Uniti in quegli anni.
Mi ha stupito molto l’assetto economico e
politico ben definito e dettagliato; non è una cosa che si trova spesso
negli young adult di questo genere, e per questo sono rimasto sorprendentemente
affascinato. L’epidemia e le sue conseguenze hanno influito in maniera drastica
sulle fila che governano l’America, e questo lo ritroviamo anche nei nostri
ragazzi, che pensano di sapere cosa succede ma che si ritroveranno a dover
affrontare un tipo di realtà fuori dalla loro portata.
Per quanto riguarda la trama, un buon 60%
della storia si svolge on the road, e la nostra protagonista è costantemente in
viaggio e a rischio, assieme ad una strana compagnia di personaggi veramente
interessanti e ben caratterizzati: Ciccio, che è lo sfigatello di turno, sempre
in ansia e impaurito, ma con un cuore veramente grande e una lealtà unica verso
la sua “strampalata famiglia”; Zu, una dolcissima bambina che ha visto il
peggio dell’umanità e si è chiusa in sé stessa, aprendosi però all’unica
famiglia che l’ha amata; Liam, il leader del gruppo e un personaggio buono e
semplice, ma che ha tenuto per sé i ricordi e i segreti più brutti che sembrano
averlo segnato e averlo spinto ad intraprendere una strada pericolosa: quella
della libertà .
Il loro passato è curioso e tiene
incollato alle pagine, i loro dialoghi sono intelligenti e ben strutturati,
merito anche della prosa dell’autrice che è molto elegante ed elaborata, di
certo uno stile che non si trova in tutti i romanzi del genere. I personaggi
maturano lentamente, anche i loro rapporti mutano col tempo e questo è ottimo,
perché le storie che si sviluppano non sono affrettate e non piovono dal nulla,
ma hanno basi solide.
Le varie rivelazioni e i plotwist che si
susseguono per tutto il romanzo vi faranno girare la testa, questo posso
assicurarvelo, fino alla fine che vi lascerà col cuore a pezzi e con gli occhi
gonfi sia di panico che di tristezza. Le scelte che vengono fatte in questo
romanzo non sono mai facili, ma devo dire che Alexandra Bracken non ha paura di
portare i suoi personaggi in sentieri oscuri, o di fargli fare la cosa giusta,
anche quando sembra sbagliata e difficile.
Sono molto soddisfatto di questa lettura
e la consiglio assolutamente a tutti gli amanti del genere e non solo. È un
libro veramente eccezionale e mi ha lasciato col fiato sospeso e con un dolore
forte al petto, in attesa del seguito e del film, che uscirà il 14 agosto al
cinema.
Vi consiglio di acquistarlo e
divorarlo, perché merita.
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