Titolo: Darklight Souls – La Vista
dell’Anima
Saga: Darklight Souls, #1
Autore: Melissa J. Kat
Editore: PubMe Gold
Genere: paranormal romance
Pagine: 216
Disponibile in digitale e cartaceo!
SINOSSI
Jen e Mark stanno insieme, si amano e la
loro storia va a gonfie vele. Almeno, questo è ciò che crede Jen fino al giorno
in cui Mark decide di lasciarla. Distrutta da questa scelta inaspettata, non
può far altro che rassegnarsi e continuare con la sua vita, buttandosi sul
lavoro in libreria.
E proprio qui incontra Sam, un ragazzo
che fin dall'inizio le sembra diverso dagli altri, gentile e misterioso. Un
ragazzo con un paio di splendide ali bianche che la protegge dal pericolo. Un
angelo.
Jen riceve in dono un potere
straordinario, grazie al quale inizia a guardare il mondo con occhi diversi,
che le permette di scorgere la verità dietro l'apparenza e di scoprire ciò che
gli umani ignorano: il male si annida ovunque e nessuno è davvero al sicuro,
neanche Mark.
RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA
Avevo enormi aspettative per questo
romanzo, e penso possiate capirne il motivo. Insomma, guardate la copertina
meravigliosa, che personalmente mi fa invidia e che vorrei anch’io per uno dei
miei romanzi; leggete un po’ la trama accattivante, e ditemi se non vi
incuriosisce neanche un po’.
Insomma, ero rapito da questa storia
ancor prima di cominciare a leggerla, e quando Giordana mi ha proposto di farne
una recensione, mi son buttato a capofitto in quest’avventura.
Risultato? Ne sono uscito sconvolto e
devastato, e non per la storia.
Anzi, anche per la storia, ma purtroppo
totalmente in negativo.
Il romanzo ha un sacco di problemi di
ogni tipo, e già dal secondo capitolo avevo ben chiaro sia dove sarebbe andato
a parare, sia quale voto avrei dato al tutto. Giunto al capitolo otto, non
avevo ancora cambiato idea, e quando ho concluso questa lettura ero
profondamente amareggiato e sinceramente dispiaciuto per il commento che sarei
andato a fare sia all’autrice, che all’editore.
Eppure è necessario, perché le critiche
costruttive aiutano a crescere, a cambiare in meglio e a capire quando qualcosa
non può andare, perché in questo romanzo ci sono un sacco di cose che non
possono assolutamente andare.
Iniziamo dalla storia e da com’è
strutturata: la trama generale che ci propinano tutti i bookstore potrebbe
promettere eventi bizzarri, risvolti inattesi, una mitologia curiosa,
un’avventura fantastica; in un certo senso c’è tutto quanto, ma è impostato
talmente male, che non riesce a catturare in alcun modo e vi lascia arrabbiati
a stringere i pugni e domandarvi il perché di scelte simili per un romance
fantasy.
Il world building è praticamente assente,
e quelle poche volte in cui si accenna a come funziona il mondo di questi
Angeli, non viene apportata alcuna novità. Sappiamo già tutto dai vari fantasy
del genere che abbiamo già letto, e il romanzo prende diversi elementi da Shadowhunters
e da qualche altra saga, per formare una storia che di nuovo non ha proprio
nulla.
Ma questo non significa niente, penserete
voi. Dopotutto può essere una lettura piacevole, senza pretese e senza dover
essere per forza pesante e approfondita.
Purtroppo, anche tutto il resto non
funziona.
Nei primi due capitoli, succede la stessa
identica serie di eventi che nei romanzi fantasy si sviluppa in almeno cento
pagine. Tutto è affrettato, la protagonista (piuttosto scialba) ci racconta gli
eventi come se fosse un elenco, privo di logica e senza far trasparire alcuna
emozione. In un batter d’occhio, assistiamo ad eventi che dovrebbero essere
importanti e fondamentali per la trama, che ci vengono narrati senza alcun
pathos e senza lasciarci in sospeso. Non abbiamo neanche il tempo di provare
un’emozione, una sensazione, di sentirci dispiaciuti o tristi, o di innamorarci
di Mark o Sam.
Le descrizioni dei paesaggi e dei
protagonisti sono molto accurate, questo devo ammetterlo, ed anche la struttura
delle frasi non è banale ed elementare. Però lo stile di narrazione lo è,
danneggiando irrimediabilmente questa storia, che fatica ad interessare il
lettore e lo porta allo sfinimento.
Avrei voluto più approfondimento dei
personaggi, della storia di Jen e Mark, del mondo in cui vive Sam, del suo
passato, dei suoi interessi e di chissà cos’altro che questo romanzo ha
trascurato. L’unica cosa che ho avuto è una trama che ricorda molto un episodio
qualsiasi di Buffy l’Ammazzavampiri, con tanto di demoni e marchi demoniaci
(che è una cosa piuttosto infantile a mio parere) e scene d’azione affrettate e
parecchio scialbe.
Mi dispiace per l’autrice, perché ho
creduto in lei sin dall’inizio e credo ancora in lei, sperando che questa
recensione possa aiutarla a cambiare stile e a progettare trame più complesse,
ricche e dettagliate. In fondo poteva essere davvero una storia originale e
spettacolare sugli Angeli, ma non lo è stata e ne sono davvero dispiaciuto.
Con il mio migliore augurio chiudo questa
recensione, ringraziando la casa editrice per averci spedito una copia del
romanzo, e incrociando le dita per i prossimi lavori di Melissa (che seguirò
ben volentieri per incoraggiarla e sostenerla).
Purtroppo, non sarò interessato al
seguito o ai possibili seguiti della saga.
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