Buongiorno lettori, oggi siamo qui per parlarvi di un romanzo molto particolare recensito dal nostro Paolo.
Titolo: Diphylleia
Saga: Autoconclusivo
Autore: Elia Bonci
Editore: Caravaggio Editore
Genere: young adult contemporary
SINOSSI
In una gelida notte di febbraio nella
città di Duluth, nel Minnesota, Aiyana si risveglia dopo tre mesi di coma, ma
non ricorda nulla. Karla, la nonna, e Ben, l’infermiere che si è preso cura di
lei, rimarranno al suo fianco per aiutarla a ristabilirsi e a ripercorrere le
tappe del suo passato, affinché lei possa recuperare la memoria.
Ed è proprio nell’inseguire e rivivere un
passato doloroso che riaffiora un grande amore, non accettato. Un amore che
risponde al nome di Selene.
Ma l’amore non è solo sofferenza,
altrimenti l’avrebbero semplicemente chiamato dolore. Questo è il messaggio
profondo che l’autore ci vuole trasmettere: anche se sembrano andare nel
peggiore dei modi, in futuro le cose andranno meglio.
Diphylleia è un libro che ci permette di
vivere le varie facce dell’amore, da quello non accettato perché diverso, di
Aiyana e Selene, all’amore non corrisposto e senza riserve, di Ben, fino a
quello incondizionato di Karla per la nipote e quello sbagliato di un padre che
non è riuscito ad affrontare le prove della vita. Ma soprattutto, Diphylleia ci
dimostra che c’è sempre la possibilità di scegliere di vivere l’amore con
coraggio, anche quando sembra impossibile.
RECENSIONE
A CURA DI PAOLO COSTA
Ci sono amori che superano il destino,
altri che restano impressi nella memoria di chi ama e di chi ci ha amato, ma ci
sono amori così importanti da essere quasi fondamentali nella nostra vita,
amori con cui dividiamo tutto e che scavano talmente a fondo dentro di noi, da
lasciarsi dietro dei piccoli frammenti anche quando qualcosa di brutto arriva a
toglierci il mondo, ricordi e identità inclusi.
È quello che succede ad Aiyana, ed è
quello che il giovanissimo autore esordiente Elia Bonci cerca di raccontarci in
questa storia, fatta di frammenti che si susseguono e ci riconducono verso il
nucleo fondamentale di questo romanzo breve: l’amore tra due ragazze, quello
che sfida tutto pur di sopravvivere e ricongiungere le due amanti, spezzate da
una terribile vicenda il cui peso aleggia tra le pagine e ci inquieta, dal
prologo fino alla fine.
Devo dire che non mi aspettavo di poter
trovare così tanta carne sul fuoco, in un romanzo così breve. Abbiamo diverse
tematiche affrontate più o meno con leggerezza, che in questo caso non è
sinonimo di superficialità , ma che indica la volontà dell’autore di lasciare
pochi indizi e tracce su cui ogni lettore può soffermarsi a suo piacimento per
riflettere e giungere alle proprie conclusioni, senza che Aiyana (o Elia al
posto suo) ci racconti tutto o ci imbocchi le varie tematiche dure, una dopo
l’altra.
È un gesto da apprezzare da parte di un
autore così giovane, sebbene io sia convinto che un romanzo un po’ più lungo
potesse soltanto giovare ad una storia così intensa e importante. Sarebbe stato
meglio per approfondire delle tematiche che raramente troviamo in un romanzo
per ragazzi, e che forse era davvero necessario ampliare e approfondire,
soprattutto avendo visto l’incredibile capacità di Elia Bonci di raccontare una
storia intera e carica in poche pagine ricche di significato.
Va comunque bene così, fidatevi di me.
È proprio lo stile di narrazione il punto
forte del romanzo, particolareggiato dalla prosa poetica di Elia Bonci, che
lascia trapelare pura eleganza e raffinatezza da ogni singola parola di questa
storia tormentata, senza perdersi in eccessivi vaneggiamenti o in frasi messe a
caso solo per arricchire un testo già denso. Tutto scorre alla perfezione,
andiamo avanti spediti lungo tutto il romanzo, saltellando di qua e di là tra
passato e presente, con piccoli bocconi che ci aiutano a capire meglio, ma che
ci lasciano comunque in sospeso e con la voglia di procedere, fino ad arrivare
ad una conclusione dolcissima e piena di speranza.
Un piccolo parere personale, per chi potrÃ
condividere il mio stesso gusto o pensiero (sebbene vi consigli caldamente di
non lasciarvi sfuggire questo romanzo): credo fortemente che la storia sarebbe
stata meglio se ampliata e approfondita, con scene in più soprattutto del
passato e una caratterizzazione o un’attenzione particolare per personaggi come
Ben o la nonna della protagnista, ma questa è una scelta stilistica dell’autore
che rispetto in ogni caso e che non va assolutamente messa in discussione, dal
momento che ci troviamo comunque di fronte ad un’opera ed una storia
perfettamente completa in tutto e per tutto.
Tutto procede, dunque, e ci porta ad un
finale dolce e intenso…
Ma tra le pagine piene d’amore sincero ed
eterno, si nasconde un dolore profondo che ha minacciato più volte di rovinare
la vita alla giovane Aiyana: l’odio, il rancore, l’omofobia, l’incapacità di
essere genitori, di accettare il prossimo e di accettarsi, di amare senza freni
e di voler bene senza paure. Sono tutte tematiche che restano tra le pagine e
che minacciano di darci il tormento da un momento all’altro, di balzare fuori
dalla vivida immaginazione dell’autore per colpirci dritto in faccia. Non
succede mai, per fortuna, o almeno non davvero, e forse anche questa è
un’occasione mancata di dare il duro colpo al lettore, per lasciargli impresso
qualcosa come un marchio, un taglio profondo.
Tutto sommato, tra alti e bassi e una
giostra immensa di emozioni contrastanti, amore e dolore, lacrime e speranza,
ci ritroviamo di fronte ad una lettura leggera ma che riesce a lasciare
qualcosa anche per giorni dopo la fine della lettura. Un’opera che si legge in
pochissime ore, ma che regala qualcosa e che ci spinge a riflettere, chi più e
chi meno, sull’importanza di esistere e amare, di tenere i propri ricordi (ma
soprattutto sé stessi) ben stretti e saldi.
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